Il blog del Coniglio Timoti

Il Parco Nord in visita al reparto pediatrico dell'Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo

Eccoci arrivati alla seconda giornata del nostro ciclo di incontri all’ospedale Bassini!
Oggi è il 2 Febbraio, è una mattina grigia e piovosa quando io e il mio collega Enrico ci dirigiamo nel parco, sotto il nostro piccolo ombrello, per andare a trovare i nostri amici del Bassini!

Ad aspettarci c’era un bel gruppetto di ragazzi! Oltre naturalmente alla maestra Anna e alla tirocinante Federica, c’erano Alessandra, Sofia, Rodania, Micol, Amish e la piccola Noemi con il suo caro peluche che teneva stretta stretta a sè.

Bene! è tempo di iniziare! Abbiamo pensato di ricreare un’altra storia dello scoiattolo Scotty, la piccola mascotte che abbiamo creato con degli elementi del parco.
Ma prima di iniziare a fantasticare, ci si è voluti soffermare sul ceppo che abbiamo usato come base per il nostro Scotty, per sapere da quale albero arrivasse.
La maestra Anna allora, per aiutarci, ci porta delle schede plastificate di tutti gli alberi presenti al parco Nord. Ma dalla poca corteccia presente non è facile individuare il nome preciso dell’albero e quindi ci siamo domandati quanti anni potesse avere.
Ma come si fa a sapere quanti anni ha un albero? Guardando il suo ceppo…si contano gli anelli! Escono un pò di opzioni: 7, 9,12…ma è difficile contare tutti gli anelli!!! sono tantissimi!!!

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Domandiamo al nostro bel gruppetto come vogliamo raccontare la storia?
Vi piace l’idea di creare insieme un video?
Io ed Enrico decidiamo di far veder come avevamo pensato noi di raccontare la storia che andremo a costruire insieme: decidiamo di far vedere il video della gocciolina LINA, un piccolo video in timelaps che io e altri due miei colleghi del servizio civile abbiamo creato per raccontare cos’è l’inquinamento dell’acqua e cosa possiamo fare noi per diminuirlo.

Ecco il video …
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Il video è piaciuto tanto e anche la proposta di crearne uno insieme!

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Purtroppo un paio di ragazze presenti si son dovute allontanare per qualche minuto così, nell’attesa, il nostro amico Enrico ci svela dei piccoli giochi di logica.
Il primo è di Albert Einstein. Il famoso scienziato voleva spiegare la quarta dimensione con 12 stecchetti uguali.
L’esperimento? é diviso in più fasi: il primo é quello di costruire 4 triangoli equilateri. Facile no? Tutti insieme li montiamo.

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Il secondo passaggio è: togliendo tre stecchetti, quindi uno dei triangoli appena montati, riusciamo a costruire ancora quattro triangoli? Ovviamente si! E velocemente i ragazzi riescono a risolvere anche questo passaggio.

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Ultima fase: togliendo ancora un triangolo e restando quindi con sei stecche, siete capaci di costruire quattro triangoli equilateri come quelli di prima?
I ragazzi ci pensano un pò ma dopo poco…riescono a risolvere l’enigma!
Riescono a costruire il tetraedro! (una piramide con base triangolare e con quattro facce uguali) Ecco così spiegata la quarta dimensione!!! Bravissimi!!!!

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Restando ancora in attesa del ritorno delle nostre due amiche, Enrico ci vuole far vedere gli “ologrammi”.
Ma che dice? Gli ologrammi si vedono solo nei film! Enrico, sorridendo, ci mostra come, mettendo sul nostro smartphone quattro trapezi di plastica dura uniti tra loro con lo scotch, si riesca a riprodurre l’immagine di un video..in 3D! Tutti restiamo ammaliati…! Sembra di poter toccare la farfalla che viene proiettata al centro dei trapezi! Affascina così tanto tutti che decidiamo di aiutarli a costruirne altri così che lo possano poi far vedere ai loro genitori!

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Ad un certo punto, la maestra Anna ci vuole far vedere quello che hanno fatto i ragazzi in quest’ultima settimana.
Oltre ad una grande e tenerissima casa per le bambole che hanno costruito con dash e altri materiali, ci fanno vedere il loro “antistress”!
Un mix di colla Vinavil, detersivo per piatti Dixan e un pò di schiuma da barba. Ne è uscito un impasto appiccicoso e lì, arriva lo spunto per un gioco…il tiro al bersaglio!
Su suggerimento della piccola Noemi, disegno su una parete il bersaglio a forma di cuore e segno i punteggi.
Bene…è il momento di giocare!! A turno tutti tirano la loro pallina cercando di arrivare il più vicino possibile al centro del bersaglio! Il vincitore è Amish, ma a poca distanza da tutti gli altri! Ottima mira ragazzi!! Finiamo la partita scrivendo “Bassini” con questo pongo rosa e lo immortaliamo con una foto.

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Eccoci ritrovati tutti insieme! Raccontiamo la storia? Per immedesimarci meglio nel racconto, chiudiamo tutti gli occhi.

E’ una giornata invernale, con tanta neve bianca che copre tutto il prato del bosco quando, una mamma di scoiattolo, nella sua spaziosa e calda tana su un albero, partorisce 5 bei cuccioli!
I piccoli appena nati subito si mettono a piangere mentre i loro genitori li guardano commossi.
I loro nomi sono: Minni, Artù, Lilli, Bianca e Alex. Erano tutti marroni e molto vivaci a parte il piccolo Alex che era tutto bianco con una macchiolina marrone su un’occhietto ed era più tranquillo e solitario rispetto ai suoi fratellini.
Un giorno, il piccolo Alex scappò di casa e incontrò un gatto lungo il suo viaggio.
Il gatto, di nome Miele, si era perso durante la festa di compleanno di un suo amico e vedendo il piccolo Alex affamato, gli offre del cibo e diventano così grandi amici.
Miele era un piccolo micio con il pelo tigrato e gli occhi bianchi! Insieme, decidono di andare nella tana di Alex ma, appena entrati, la mamma e il papà di Alex si spaventano e mandano via i fratellini di Alex!
Alex insegue i genitori e gli racconta che Miele è un suo amico e non ha nessuna intenzione di fargli del male!
Vuole restare li con loro per riposarsi prima di cercare la strada di casa. Così i genitori, sentendo la storia di Alex, si tranquillizzano e accettano di conoscere meglio il suo nuovo amico.
Ma un giorno, all’improvviso, fuori dalla tana di Alex e della sua famiglia, spunta un essere spaventoso…è Lionwolf! Ovvero un lupo con la testa e la criniera di un leone!
Gli scoiattoli si nascondono e, nello stesso momento, da dietro un albero, arriva la famiglia del gatto Miele, che era arrivata fin lì per ritrovare il loro amato cucciolo.
Lo spaventoso Lionwolf aggredisce la famiglia dei gatti, ferendo i genitori di Miele.
La situazione sembra disperata…fino a quando, da uno splendido arcobaleno, arriva l’elfo della Terra che cavalcava l’unicorno del Vento.
Insieme, con i loro poteri, fanno scivolare lionwolf su una lastra di ghiaccio! Il mostro va a sbattere su un albero e, impaurito, decide di scappare via e di non dare più fastidio ai piccoli scoiattoli e gatti.
Le due famiglie festeggiano la fuga di lionwolf e decidono di costruire una tana così grande da poter ospitare tutti, essendo diventati ormai amici. E vissero…felici e contenti! 😉

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Il tempo a nostra disposizione sta per finire, ma iniziamo ad aiutare i nostri amici nella costruzione dei personaggi e della scenografia che ci serviranno per la costruzione del video che faremo insieme la prossima settimana!

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Siamo giunti alla fine della mattinata insieme, una mattinata molto intensa e ricca di emozioni! Io ed Enrico non vediamo l’ora di tornare a trovarvi per lavorare ancora insieme sulla nostra storia!

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Ciao a tutti!!! A presto!

Buon giorno a tutti cari lettori! Io sono Enrico e oggi insieme alla mia collega del servizio civile Ivana ci rechiamo all’ospedale Bassini, nel reparto di pediatria, per portare avanti un progetto avviato nel 2006 da una ex collega, che consiste nel portare alcuni pezzi di Parco Nord ai bambini e ai ragazzi ospedalizzati.

La giornata è splendida, il sole scalda e sbrina i prati, tanto che sembra quasi l’inizio della primavera piuttosto che l’inizio dell’inverno! Nel tragitto raccogliamo le ultime ghiande e siamo pronti a salire…


Arriviamo al sesto piano dell’ospedale, entriamo nell’aula adibita ai lavori creativi gestita dalla maestra Anna, nostro punto di riferimento e tramite, e li ad attenderci troviamo tre ragazzi: Mustafà, Maria e Desirè. Dopo aver chiesto se i ragazzi conoscevano il parco, decidiamo di creare un racconto che ha come protagonista uno scoiattolo di nome Scotty. Ognuno ad occhi chiusi racconta un pezzo e chi vuole prosegue…

 

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…ecco qua la storia:

C’era una volta, in mezzo ad un bosco, una mamma scoiattolo che doveva fare una tana per i suoi cuccioli. Nascono quattro fratellini, il più piccolo si chiama Scotty. Giocavano a rincorrersi sui rami di pini e abeti. Ma ad un certo punto…il ramo su cui correva Scotty si rompe! Scotty rimane appeso per la coda e grida…”aiutoooo!”. Lo sente una scoiattolina che abita li vicino. Lei, insieme ai tre fratelli, gli corrono in aiuto, decidono di costruire una scala per raggiungere lo scoiattolino.

La bellezza della scoiattolina permette a Scotty di resistere alla fatica…Scotty scende e si salva!!

Scotty diventa grande, cresce osservando il bosco. Conosce alberi fiori terreni…

Nel suo girovagare, trova un albero che gli piace proprio tanto!!Decide che diventerà la sua nuova casa! Con la sorella grande decide di andare a vivere in questo albero. La loro convivenza procede tranquillamente: la sorella fa la spesa, raccoglie muschio e rametti; Scotty va in cerca di semi secchi che però non porta nella tana per l’inverno ma lancia nel laghetto.

Il finale della storia? La prossima volta!!!

Finita la storia le ragazze si assentano una alla volta per qualche minuto, questo mi da la possibilità di far vedere un paio di “trucchi di magia” per stupire gli amici una volta usciti dall’ospedale. Mustafà era entusiasta e a sua volta mi ha insegnato una magia! Questa è una pistola costruita dal nostro amico con due ventagli di carta, veramente bella!

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Dopo la storia decidiamo di cimentarci in qualcosa di più pratico.

Facciamo vedere ai ragazzi le barchette che abbiamo costruito in cascina e chiediamo di aiutarci a costruirne altre. A loro vengo idee veramente interessanti e si mettono subito all’opera! I materiali utilizzati sono: tappi di sughero, legnetti, foglie e cupole di ghianda. Per tenere tutto unito ci siamo serviti della colla a caldo.

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Ci siamo divisi equamente, io con Mastafà mentre Ivana era con Maria e la tirocinante universitaria Silvia che ci ha affiancato durante l’attività.

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Questo è il Galeone costruito dal nostro amico Mustafà.

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Questo è il Catamarano super accessoriato delle nostre amiche.

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Abbiamo anche salutato una piccola amica, Giulia, di tre anni, che era nella sua stanza con il suo papà. Ci ha chiesto dei palloncini e un puzzle così non si annoiava… e visto che le avevamo appena costruite, le abbiamo portato anche una barchetta in sughero, era contentissima!

Così siamo giunti alla fine della prima uscita al Bassini. Vi ringraziamo della splendida mattinata.. con l’augurio che vi riprendiate il prima possibile, noi torniamo settimana prossima con nuove idee e tanta voglia di creare e crescere!

Un saluto da Enrico, Ivana e tutto il Parco Nord!

Oggi è stato l’ultimo incontro all’ospedale Bassini prima delle vacanze Natalizie.
Abbiamo  preparato un’attività sul senso del gusto, armate quindi di diverse varietà di frutta e altre piccole leccornie ci siamo incamminate verso il reparto di pediatria del Bassini.

Al nostro arrivo però l’accoglienza non è quella che ci aspettiamo, le ragazze ospiti dell’ospedale non sono molto propense a sperimentare e farsi coinvolgere dalla nostra attività.
Ma senza perderci d’animo, chiediamo loro se possiamo in qualche modo aiutarle in qualcosa.
Una di loro, Emilia, ci dice che se vogliamo possiamo costruire con lei delle candele profumate. Non ce lo facciamo ripetere due volte, e ci mettiamo subito all’opera.
Guidate da Emilia scegliamo il bicchiere nel quale andremo a formare la candela e il colore della cera.
A questo punto Emilia ci invita a scegliere la decorazione e ci mostra una scatola dalle meraviglie ricca di cose, tra le quali  pigne,foglie, rametti d’albero, bacche, frutta secca  e lenticchie.
Così grazie a questa “scatola piena di natura” non solo decoriamo la nostra candela ma riusciamo anche ad avere lo spunto per parlare di come la natura  riesca comunque a stupirci riuscendo perfino ad esserci utile come decorazione…..

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Sciolta la cera la versiamo nel bicchiere e voilà la nostra bella candela, una volta fatta raffreddare la cera, sarà pronta per essere accesa.

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Anche il tempo a nostra disposizione si è consumato come una candela accesa e allora salutiamo Emilia e le altre ragazze e ci diamo appuntamento a gennaio.

Nel clima rigido di dicembre facciamo ritorno al Parco ripensando a questa inaspettata giornata al Bassini. Un’esperienza nuova, ma assolutamente positiva che custodiremo nel nostro cuore come il più bel regalo di Natale.

Buone feste a tutti e arrivederci a gennaio.

Simona e Giada

Oggi ad attenderci nel reparto del Bassini ci sono cinque simpatiche ragazze.
Continuiamo la nostra attività sui sensi, focalizzandoci sul senso dell’udito.

L’udito è il senso che ci permette di controllare costantemente l’ambiente intorno a noi a 360° gradi.

L’orecchio è l’organo attraverso il quale vengono percepiti i suoni, flussi di onde generate dalla vibrazione di un corpo che si propagano attraverso l’aria, si generano quando uno o più oggetti si spostano, vibrano, si scontrano, si rompono ect.
La caratteristica dell’udito è quella di consentirci la percezione temporale degli eventi.

Per l’attività di oggi proponiamo l’ascolto di una serie di suoni ognuno dei quali rappresenta il verso di un animale presente qui nel nostro Parco.

Ci immergiamo così nell’ascolto cercando di associare ad ogni suono/rumore il nome di un animale specifico.
Le nostre amiche sono molto brave a riconoscere i versi.
I versi/suoni che hanno destato maggiore difficoltà sono stati quelli associati alla farfalla e alla libellula.

Dopo l’ascolto ci immergiamo nella lettura di alcune schede preparate per l’occasione e impariamo insieme a conoscere la fauna del Parco.

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Scopriamo le varietà di animali presenti qui al Parco Nord….

La presenza di un animale ha stupito e incuriosito molto… la Natrice. Il serpente fa sempre molta paura, ma insieme però appuriamo che questo animale è innocuo e persino poco agile e non costituisce alcun pericolo per la specie umana.
Frequenta zone umide, così come siti più aridi come boschi, prati, siepi e giardini. Si nutre di anfibi, di pesci, di piccoli mammiferi e di uccelli. E’ presente in tutta Italia, in Lombardia è uno dei serpenti più diffusi.

Un mammifero che ha riscosso notevole simpatia è il riccio. Il riccio frequenta aree coltivate e parchi, boschi con radure e spazi aperti. Si nutre di insetti e di alcuni invertebrati quali lombrichi e molluschi, ma anche di bacche, ghiande, uccelli, rettili e piccoli topi.
Durante il giorno rimane nella sua tana mentre è attivo nelle ore notturne.

Oggi abbiamo scoperto e imparato tanto altro ancora…

Ci salutiamo con l’idea di lavorare sul senso del gusto la prossima settimana ….

Giada e Simona

Finalmente dopo un lungo periodo di pioggia oggi a farci strada lungo il nostro cammino c’è un bel sole incastonato in un meraviglioso cielo blu.
Al nostro arrivo ci attendono Vittoria, Francesco, Noemi e Gimmy.

I quattro ragazzi sembrano all’inizio non molto propensi a darci confidenza, nonostante questo pian piano riusciamo a rompere il ghiaccio e scopriamo con sorpresa che ognuno a modo suo frequenta il Parco, senza sapere della presenza di uffici che si occupano proprio della sua vita e attività.

Oggi propponiamo l’attività iniziata la scorsa volta con Erika. Mettiamo al centro del tavolo tante immagini rappresentanti alberi e chiediamo ai ragazzi di scegliere quella che a loro piace di più e di scrivere su un foglio le loro impressioni.

Tutti trovano subito l’albero che fa per loro, e iniziano riempire il foglio con i loro pensieri.

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Alla fine dell’attività qualcuno, però, non è disposto a leggere agli altri il proprio manoscritto, chiediamo di poterlo pubblicare senza abbinare alla storia il loro nome.

Manteniamo la promessa e riportiamo qui di seguito i piccoli frammenti di anima che i nostri amici hanno voluto regalarci:

albero dei frutti

L’albero dai frutti.

“Questo albero rappresentato da diversi frutti mi trasmette serenità, gioia e allegria dovuti anche alla vivacità di questi frutti e alla loro combinazione. Ognuno di loro nasconde un significato.”

albero ghirigoroso

L’albero celtico

“Mi trasmette la felicità, quella felicità che non ho più da un bel po’”

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La casa sull’albero

“Crearsi una casa ovunque è uguale a crearsi un riparo ovunque. Crearsi una felicità ovunque, un amore ovunque, un posto dove poter mettere al sicuro i propri sentimenti, le proprie fantasie, le proprie idee”

Alla prossima settimana!!!

Giada e Simona

Anche oggi la pioggia ci fa compagnia durante la nostra passeggiata verso l’ospedale Bassini
Al nostro arrivo troviamo un gruppetto di ragazze… Erica, Sara, Debora, Veronica e Desireé.
Per oggi abbiamo pensato ad un attività sul senso dell’olfatto. Abbiamo portato con noi alcune piante essiccate e spezie nascoste in sacchettini di garza.

L’olfatto è il senso perennemente attivo. E’ legato alla nostra parte ancestrale, a periodi primordiali. E’ connesso con il sistema limbico, deputato alla regolazione dei nostri affetti ed in particolare con l’ippocampo, ovvero la zona dei ricordi e della memoria.
Non possiamo non utilizzare l’olfatto, anche se la vita moderna vede un utilizzo maggiore del senso visivo.
L’Olfatto può essere definito per questo un senso troppo spesso dimenticato. E’ il senso legato alla sopravvivenza, ai ricordi, alla memoria, all’emozioni e all’identità.

Oggi vogliamo dare più spazio a questo senso, cominciando ad utilizzarlo in modo più consapevole attraverso un gioco.
Invitiamo a chiudere gli occhi e a lasciarci inebriare dagli odori e scopriamo insieme cosa si nasconde in questi sacchettini di garza.

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A turno ciascuno prende un sacchettino e cerca di capire di quale pianta si tratti.
E’ interessante osservare come ad ognuno ogni odore trasmetta una sensazione diversa, a chi piacere e a chi qualche volta disgusto.

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Che cosa abbiamo scoperto oggi:

–  La cannella, spezia presente nelle nostre cucine… usata molto spesso per la preparazione dei dolci.
Ma non solo la cannella è un ottimo rimedio per riscaldare e rafforzare lo stomaco, ottima cura contro le malattie dovute al freddo.

– L’eucalipto, diifficile da individuare… ma è quella che a sentirla, insieme alla menta ci trasmette subito una sensazione di freschezza e possiamo proprio dire ” ci apre il naso!” . La sensazione è proprio giusta, le foglie di eucalipto infatti possono aiutarci per contrastare le infezioni polmonari, l’asma, l’influenza, la febbre. Ha proprietà balsamiche.

– La lavanda, ci ricorda il profumo degli armadi. E’ infatti utilizzata moltissimo come profumatore degli ambienti, ma è molto efficace anche per chi soffre di mal di testa e per chi ha bisogno di ritrovare un po’ di serenità.

– La menta piperita, la più semplice da individuare. Può essere usata per il raffreddore ed ha un’azione energetica e tonica.

– Lo zenzero, il  suo odore ci trasmette subito una sensazione di pizzicore e frizzantino. Lo zenzero è un fantastico rimedio nei casi di digestione difficile, prosciuga l’umidità nello stomaco e combatte insieme alla sua alleata cannella il freddo.

…e tanto altro ancora…

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Alla fine del percorso chiediamo alle ragazze come hanno vissuto quest’esperienza olfattiva. Si dimostrano tutte entusiaste di essersi messe in gioco e di aver sperimentato un nuovo modo di sentire.
L’attività si conclude con una simpatica riflessione sui ricordi legati agli odori e di come spesso un profumo o anche una “puzza” siano in grado di farci rivivere un momento vissuto in passato o ricordarci persino una persona.

La stanza delle attività è ora un miscuglio di profumi diversi.

Alla prossima settimana!

Giada e Simona

Sotto una battente pioggia ci dirigiamo verso l’ospedale Bassini.

Al nostro arrivo veniamo accolte con entusiasmo da un simpatico bimbo nella  stanza dei giochi.

Nella saletta dei più grandi ad attenderci troviamo Erica.

Ci presentiamo e spieghiamo l’attività del pomeriggio.

Questa volta abbiamo pensato ad un lavoro di scrittura creativa.

Mostriamo ad Erica diverse immagini di alberi e le chiediamo di sceglierne una sola.

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Erica sceglie l’immagine di un albero celtico stilizzato. La invitiamo a scrivere la storia di quest’albero lasciandosi trasportare da quello che esso le trasmette…

Al termine del laboratorio di scrittura ci lascia la sua storia. La riportiamo qui di seguito per condividerla con voi…

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“C’era una volta, tanto tempo fa, una famiglia di maghi. In questa famiglia c’era una tradizione molto particolare: al primogenito si tramandava un piccolo seme nero, lucido e di forma ovale.
Naturalmente il seme era magico, e chi lo riceveva doveva custodirlo come un tesoro.
Un giorno, un giovane mago appartenente a quella famiglia andò a stabilirsi alla corte del re, che gli aveva chiesto protezione e in cambio gli avrebbe dato una degna dimora e vari terreni.
Il giovane mago, che era anche custode del seme magico, era molto potente, e serviva il re come meglio poteva.
Un giorno decise di piantare in uno dei suoi terreni il seme magico, perchpè credeva che il suo potere dovesse essere usato, altrimenti tramandarlo di generazione era inutile. Dal seme crebbe in poco tempo un albero grande e forte, ma soprattutto magico. Attorno ad esso la natura era sempre rigogliosa, l’erba non seccava mai. Il mago era molto fiero del suo albero, e gli riservava più cose e attenzioni possibili; in cambio l’albero esaudiva ogni suo desiderio.
L’albero era anche in grado di curare ferite e malattie di chi lo toccava e non poteva essere tagliato, bruciato o abbattuto.
Ogni primavera produceva fiori meravigliosi e profumati, fiori diversi tra di loro che non si erano mai visti sulla terra.
In autunno perdeva le foglie, ma i rami spogli emanavano sempre energia positiva.
In inverno l’albero non seccava né gelava, oltre che magico era molto resistente. In estate, produceva frutti che solo i puri di cuore erano degni di cogliere. Le voci di quest’albero magico iniziarono a spargersi per tutto il regno, e centinaia di persone accorevano per chiedergli aiuto, eprimere un desiderio, guarire un malanno o semplicemente ammirare la sua straordinaria bellezza.
Grazie ad esso, il regno durò per molto tempo e fu prosperoso per tutta la durata della sua esistenza. Quando il regno cadde conquistato da popolazioni barbare, attorno all’albero si formò magicamente una caverna con molte gallerie e solo alcuni druidi, i più potenti furono in grado di trovarlo e usare i suoi poteri per nobili scopi. Si dice che l’albero esista ancora, racchiuso nella caverna dalle mille gallerie, e protegga ancora i discendenti di coloro che gli hanno chiesto aiuto”.

E’ bellissima questa storia, non credete?

Insieme osserviamo ancora le altre immagini e questo ci dà lo spunto per alcune riflessioni.

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L’albero dei libri, cii fa pensare alla conoscenza e alla saggezza.

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La casetta sul l’albero è vista come il luogo simbolico dei sogni e del costruire. Un luogo statico che crea allo stesso tempo movimento. L’albero che acoglie tra le sue braccia un rifugio che si fa casa.

Arriva presto, anche questa volta, l’ora dei saluti. Arrivederci alla prossima settimana!

Giada e Simona

Dopo la lunga pausa estiva eccoci finalmente tornate!
Oggi conosciamo Noemi.
Ci presentiamo e spieghiamo cosa faremo nei prossimi mesi.
Portiamo con noi tante piccole cose del parco…

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Insieme a Noemi iniziamo ad osservarle e pensiamo che l’Autunno sia una stagione davvero ricca di colori e di simpatici frutti… riflettiamo sul fatto che sia proprio l’autunno ad insegnarci il mutare delle stagioni e dunque il cambiamento.

Che cosa possiamo fare con queste meraviglie del Parco?

Proviamo a fare una ghirlanda… ed ecco il risultato!

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Noemi ci fa notare che è in arrivo Halloween!

Non può esserci Halloween senza Zucca!

Così mettiamo insieme gli strumenti per realizzare una zucca di carta!

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Quali sono gli altri protagonisti di Halloween? …

Noemi pensa subito al pipistrello… un simpatico animale che a qualcuno incute paura.

Lo rappresentiamo e questo ci dà lo spunto per raccontare a Noemi che il pipistrello non è poi così pauroso e malvagio come viene comunemente descritto, al contrario è ad esempio un utile alleato contro le fastidiose zanzare, affascinante è poi la sua  capacità di volare al buio grazie ad un sofisticato sistema “radar” che gli permette di vedere nell’oscurità.

Questi racconti ci danno lo spunto per il lavoro delle  prossime settimane…costruire una bat-box per offrire a questi mammiferi volanti un riparo dove dormire.

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Il Itempo è volato ed è arrivata l’ora di andare via! Arrivederci alla prossima settimana!

Giada e Marta

Una giornata diversa trascorsa a stretto contatto con la natura…

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Dopo i saluti ci siamo disposti a cerchio in modo spontaneo con la volontà di condividere insieme.

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Abbiamo fatto uno squisito pranzo preparato con cura dalle stesse ragazze e festeggiato insieme la loro promozione scolastica.

Un’occasione importante di scambio e di conoscenza reciproca, dove chi voleva poteva manifestare i propri desideri e aspettative per il futuro.

E’ stato un modo per qualcuno per mettere fuori il naso dall’ospedale… e passeggiare finalmente all’aria aperta.

I ruoli si sono ribaltati e questa volta sono state le ragazze, insieme alla maestra Anna a preparare qualcosa per noi.

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Eccoci qui a far un gioco di sensi ma non solo!

Con gli occhi bendati proviamo a degustare uno yogurt, aiutandoci con il senso del tatto.

E’ stata un’esperienza divertente, ma allo stesso tempo educativa volta a sperimentare il senso di fiducia reciproca.

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Queste poche ore trascorse insieme sono state preziose, ci siamo sentite parte di un gruppo che ha dato significato al nostro lavoro svolto in ospedale.

Giunge , sempre troppo presto,  l’ora dei saluti!

Con l’occasione invitiamo tutti a partecipare alla Festa del Parco, che si terrà la prossima settimana.

Ringraziamo  per la bella giornata trascorsa insieme… con un arrivederci a Settembre con nuovi progetti e iniziative.

Giada e Simona

Eccoci tornate anche oggi per trascorrere un nuovo pomeriggio insieme nel reparto pedriatico dell’ospedale Bassini. Oggi ad attenderci ci sono la piccola Giselle e Cristian.

Oggi la nostra solita aula è occupata perciò preso tutto il materiale che ci occore ci sistemiamo in salone e siamo pronti ad iniziare.  Chiediamo ai nostri due amici di oggi quale attività vorrebbero svolgere.  Mentre Cristian ci pensa su, per poi scegliere di lavorare con il DAS, Giselle è subito catturata dai nostri fiori da colare e assemblare perciò presi i pennarelli colorati ci mettiamo subito a colorare i nostri fiorellini!

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Brava Giselle sei stata anche nei margini! Adesso non ci resta che colorare anche il gambo e la foglia, ritagliare ed assemblare il tutto  e…..

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..voilà! che ve ne pare?! non sono bellissimi?

Il nostro lavoro con i fiori è appena terminato ma Giselle è già pronta per iniziare un nuovo progetto. Entusiasta, decide di lavore insieme a Cristian per creare frutta e verdura da mettere gli orti del nostro plastico del Parco ed ecco che da una pallina di DAS escono dalle sue manine un melone, un mango e anche una banana che, come dice Giselle : ” La banana è facile da fare e poi è bella, ha la forma di un sorriso!”

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Attendiamo qualche minuto che asciughino un po’ e poi le coloriamo ed attachiamo all’interno degli orti del nostro plastico.

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Anche oggi il nostro pomeriggio insieme è finito.  Buona merenda!

Ciao a tutti! Ilaria e Giada