Il Brughillo nel taschino
Non so voi ma io ci penso spesso…soprattutto in inverno e soprattutto se piove, soprattutto se le cose intorno mi vanno un po’ storte e soprattutto quando ho voglia di fare le valigie e partire.
Ci penso e mi convinco sempre più che qualcuno, da qualche parte, lo possa fare davvero, sul serio, e magari anche per lavoro e magari da migliaia di anni e magari all’insaputa di tutti, tranne di me è ovvio…
Giorno ventoso, cielo grigio pioggia, testa dolorante, starnuti sparsi…
Ah questi acciacchi proprio non ci volevano… il medico mi ha consigliato di prendermi un periodo di riposo “assoluto”: “potrebbe iscriversi a uno di quei viaggi per pensionati sulla costiera ligure, l’aria del mare fa così tanto bene” mi ha detto dopo l’ultima visita.
E che non lo so che l’aria del mare fa proprio bene? Io che di secondo e terzo e quarto nome faccio “Marino, Mediterraneo, Egeo”?
Questi giovani…credono che noi vecchi siamo nati già vecchi, e invece io che vecchio lo sono diventato dopo parecchi anni, non mi sento per niente pronto per la pensione “Aurora”( con tutto rispetto per la pensione Aurora)….il mio zaino a spalla è sempre sotto il letto.
Ma parlavamo di mare, e già mi si riempiono i polmoni di iodio, il mare più bello che ricordo è questo: un mare blu, profondo e inquieto, che non si lascia “addomesticare” da ombrelloni e turisti dell’ultima ora, un mare selvaggio e selvatico, che profuma di mirto e ti graffia i piedi e le gambe con i suoi scogli neri, resti del borbottio di un vulcano mai spento.
Il mare più bello che ricordo si ama o si odia, non ti permette di scegliere, o ti tuffi o rimani a riva; è una mare incostante, come le sue scogliere, che al primo colpo di maestrale si gonfia e sbatte contro tutto e tutti per poi tornare a distendersi più mansueto di prima.
Forse sarà così perchè circonda un’isola, “la perla nera del mediterraneo”, o forse sarà così perchè a volte anche al mare prendono degli attacchi di Brughillite, e allora spinge le sue onde il più lontano possibile in cerca di avventure….un mare del genere mi assomiglia, forse è per questo che mi piace tanto.
Non voglio dirvi dove si trova, però ecco qualche indizio: se vedete all’orizzonte l’arco di un elefante siete sulla giusta rotta….anche se nei viaggi veri a volte è meglio perdere la strada, Brughillo ne sa qualcosa….i taschini,si sa, a volte possono essere anche bucati.
Al prossimo viaggio.
Il Nonno
11:06 on luglio 1st, 2006
Ho letto il tuo post, bellissimo sarà perche’ nella descrizione ho riconosciuto subito Pantelleria, l’isola che amo, perchè è selvaggia, un po’ come me, perchè mi ha conquistato per i suoi silenzi, per l’odore del timo e del mirto , per quel suo Mestrale che travolge tutto. Ogni anno passo qualche settimana in completo isolamento nei suoi dammusi di pietra nera, ciao mi e’ molto piaciuto il tuo blog. Tornero’ a trovarti, ciao, ciao
(commento anonimo)