Sei in ... Home Le classi in visita al Parco 1c - s.secondaria di primo grado "Franceschi" - MIlano - 29 ottobre 2010

1c - s.secondaria di primo grado "Franceschi" - MIlano - 29 ottobre 2010

Stampa  E-mail  Scritto da Massimo Urso    Giovedì 28 Ottobre 2010 11:00

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Una bella mattinata di sole, freddina, con una bella brina sui prati. 
Ci incontriamo lungo la strada che porta al ponte verde, facciamo dietro front e ci incamminiamo insieme verso i laghetti.
Siamo in cerchio e ci presentiamo ...

Tutti voi conoscete il parco e i suoi ambienti più importanti. Però probabilmente non siate a conoscenza di quella che è la storia di questi ambienti - soprattutto dei laghetti e della montagnetta ...
Racconto la storia della costruzione di questi laghetti ... Siamo nel 1992 ...

Per prima cosa abbiamo scavato una buca, quindi abbiamo utilizzato l'argilla per impermeabilizzarne il fondo, abbiamo messo l'acqua e le piante. Stop!

E gli animali?
A questa domanda risponderemo solo dopo una breve visita al laghetto che abbiamo vicino a noi.

Durante la breve visita osserviamo alcuni germani (maschi e femmine) ... sono parecchi e si riescono ad avvicinare abbastanza, oltre a qualche gallinella d'acqua.

Ma ci sono anche un po' di pesci - probabilmente piccole carpe.

Un ambiente ideale per permettere a germani e gallinelle di nascondersi e mimetizzarsi (soprattutto per le femmine e i loro piccoli).

Alcuni sono arrivati da soli - uccelli ed insetti. Altri sono stati immessi "abusivamente".
Per esempio i pesci .. sono stati portati dai pescatori!

E gli animali che non abbiamo visto ma sappiamo esserci?
Le rane ... ora sono in letargo ... fa troppo freddo per loro!
E le tartarughe? Anche loro sono in letargo ... e su di loro si potrebbe aprire una importante parentesi!
Qui ci sono moltissime tartarughe, provenienti dalle case qui intorno! Evidentemente qualcuno che aveva in casa questi animali e che - con la crescita degli stessi - non ha più avuto la possibilità oggettiva di tenerseli, ha veduto bene di portarli qui!
In effetti questi animali sono molto presenti nelle famiglie milanesi (tra di voi 6 su 24 hanno o hanno avuto una tartaruga).
E le tartarughe quando diventano troppe, sono un grosso problema ecologico per i laghetti del parco. Essenzialmente perchè si mangiano praticamente tutto ciò che si muove ed è più piccolo di loro (insetti, girini, ...).
Per cui sarebbe molto meglio non abbandonarle ... anzi ... sarebbe meglio non comperarle neanche!

Ed adesso una veloce - e "pericolosa" - camminata ed eccoci in cima alla montagnetta.

I nostri piedi sono poggiati su parecchi metri di quelle che qualcuno ha chiamato "le scorie della Breda". Ovvero i "rifiuti" derivati dall'estrazione del ferro dai minerali di ferro che la Breda stessa ha utilizzato per moltissimi anni.

Nel 1920 c'era una grossa buca ... che è stata colmata negli anni e che si è innalzata al livello che conosciamo oggi intorno al 1960.
Quarant'anni di scorie! Prodotte dagli altiforni!
Tra poco andremo a cercare qualche pezzetto di queste scorie ma, per il momento guardiamoci intorno ... siamo nel bel mezzo di un monumento particolare.

Si tratta delle lapidi che ricordano i nomi dei lavoratori sestesi che - durante la seconda guerra mondiale - sono stati deportati in Germania a produrre armi per la guerra.
Questi lavoratori non hanno fatto più ritorno a casa, ma hanno terminato la loro vita insieme a milioni di ebrei nei campi di sterminio.
Una pagina tristemente famosa della nostra storia, ancora viva, oggi.

Facciamo merenda ...

Quindi ci mettiamo alla ricerca delle scorie ... basta andare in qualche zona in cui affiori un po' di terreno senza prato ...
Le scorie hanno alcune caratteristiche precise:

- sono generalmente scure
- sono ruvide, bollose
- possono avere qualche riflesso metallico (che tradisce la presenza di un po' di ferro residuo)
- possono presentare un po' di ruggine
- possono essere anche un po' pesanti

Senza particolari problemi riusciamo ad individuarne qualche campione.

Ci avviamo nuovamente ...
Fino a raggiungere la torretta di controllo dell'aereoporto militare della Breda.
Osserviamo come questa sia un po' rovinata, diroccata.
Questo suo stato non è dovuto direttamente al bombardamento del 1944, ma soprattutto all'abbandono successivo, quando, poco alla volta, la natura si è ripresa i suoi spazi!

Ultima camminata fino ai bunker (rifugi antiaerei).
Scendiamo le scale, entriamo e percorriamo questo particolare luogo sotterraneo ...
Osserviamo anche le fotografie appese lungo uno dei corridoi.

Per fortuna nessuna delle persone qui rifugiate durante i bombardamenti è rimasto vittima delle bombe. Perchè la struttura del bunker è intatta da allora.
A parte le piccole fessure create dalle radici delle piante.

Abbiamo giusto il tempo di fare qualche considerazione sulle caratteristiche costruttive di questi rifugi (la divisione in varie parti, a seguire un percorso quasi labirintico).

Il tempo a nostra disposizione è terminato.
Usciamo di nuovo alla luce del sole ... percorriamo il vialetto rossastro e passiamo sopra al ponticello di legno che è stato posato solo pochi giorni fa ...

Ciao a tutti!

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