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Sambuco, La Città Invasa

Stampa  E-mail  Domenica 31 Agosto 2014 19:34

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sambuco

In un bel giorno di sole decisi di incamminarmi lungo un sentiero che avevo sempre notato ma che per un motivo o per un altro non mi ero mai decisa a percorrere.
Era una stradina molto stretta, che poteva essere percorsa solo a piedi o in bicicletta a causa della folta vegetazione che la circondava e sovrastava.


Ad un certo punto incontrai uno strano animaletto che subito si presentò ed insistette per accompagnarmi fino alla fine del sentiero, in un luogo, a suo dire, molto particolare.
Lo strano animaletto, si chiamava Brughillo e si muoveva saltellando al mio fianco con l’agilità di un leprotto, mentre un piacevole cinguettio di uccellini ci faceva da colonna sonora.
Ad un certo punto giungemmo ad una radura con al centro un limpido laghetto.
Mi avvicinai lentamente per cercare di osservarlo più da vicino… non potei credere ai miei occhi! Sul fondo del laghetto vidi tanti animaletti e, pensando che stessero annegando, mi tolsi subito le scarpe per tuffarmi per salvarli… ma guardando bene mi stupii ancora di più!
C’erano uccellini che costruivano nidi di alghe per covare le uova, scoiattoli che scavavano dei canali per creare delle stradine, ranocchie che sembravano chiacchierare allegramente mentre farfalle colorate passavano da un fiore all’altro alla ricerca del loro prezioso nettare.
Sembrava proprio una città subacquea, animali e piante che normalmente vivono sulla terraferma sembrava si fossero adattate ad un nuovo ecosistema ed avessero imparato a convivere in armonia.
Anche le loro forme e colori sembrava si fossero un po’ modificate, infatti ogni animaletto aveva sviluppato le branchie ed aveva imparato a respirare sott’acqua.
Un po’ disorientata chiesi al mio nuovo amico Brughillo se poteva spiegarmi qualcosa di quelle stranezze.
Lui mi fece avvicinare ancora un po’ e mi indicò un altro abitante del laghetto che sembrava una talpa ma anche lei era dotata di branchie ed aveva le zampine palmate.
Brughillo mi spiegò che fu proprio lei a creare tutto questo: la talpa viveva un tempo in una zona ricca di acqua e ogni volta che scavava delle buche per cercare deliziosi lombrichi o insettini per nutrirsi si ritrovava sempre ad essere invasa da ondate d’acqua che la respingevano verso la superficie.
Provando e riprovando la talpa si adattò a rimanere immersa per potersi sfamare e sviluppò delle vere e proprie doti subacque.
Un giorno si spinse molto in là, scavando e scavando… e improvvisamente si ritrovò in una conca in cui si riversò tutta l’acqua che si portò dietro scavando il tunnel.
La conca così divenne un laghetto che creò un po’ di scompiglio tra gli abitanti del bosco.
La talpina per non spaventare nessuno raccontò a tutti la sua storia e spiegò che sott’acqua ci sono dei mondi nuovi tutti da scoprire.
Gli animaletti del bosco più curiosi e con più voglia di cambiamento decisero di impegnarsi per riuscire come la talpa a vivere nell’acqua.
Non tutti ci riuscirono ma quelli che ce la fecero decisero di non tornare più indietro poiché si accorsero che nel laghetto vi era una ricchezza di vita che non avevano mai visto e riuscirono a trovare il loro equilibrio senza troppe difficoltà.
Dovetti completamente ricredermi, erano tutti felici nel loro nuovo mondo e nessuno pareva avesse la minima intenzione di andarsene da lì!
E da quel giorno, tutti i giorni mi reco in quella radura a trovare i miei nuovi amici, salutandoli dalla superficie e portando loro ogni tanto cibo e piccoli regali che esistono solo qui sulla terraferma.  


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