Sei in ... Home Le classi in visita al Parco Laboratorio giornalismo - classi 2 s.secondaria di primo grado Zanelli - Cusano Milanino - 14 marzo 2012

Laboratorio giornalismo - classi 2 s.secondaria di primo grado Zanelli - Cusano Milanino - 14 marzo 2012

Stampa  E-mail  Scritto da Alessandra Dellocca    Mercoledì 14 Marzo 2012 00:02

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Benvenuti a tutti! Vi accogliamo io, Alessandra, e la GEV Giacomo, davanti alla Cascina, su un prato dove ci presentiamo e dove in questo bel pomeriggio di sole ci raccontate chi siete.

Siete un gruppo di ragazzi appartenenti a cinque sezioni, e partecipate a un laboratorio di giornalismo.

In classe avete deciso di scrivere un articolo sul Parco, avete intervistato il Presidente del Parco Manni e il Responsabile del Servizio di Guardie Ecologiche Volontarie Mino Capelloni.

Oggi siete qui per raccogliere informazioni sul Parco, in particolare dal punto di vista storico.

Questa zona era un'area agricola in parte ma soprattutto industriale (Pirelli, Falck ma soprattutto Breda) passata la seconda guerra mondiale piano piano le industrie vennero dismesse e negli anni '70 "arrivò il Parco" voluto fortemente dai cittatini che chiedevano un area verde e non nuovo cemento.

Per questo il Parco è stato creato pensando ai cittadini, grandi e piccoli, e si sviluppa sul territorio di sei  comuni, a volte diviso da strade anche molto trafficate. E' un parco "artificiale", perché costruito dall'uomo.

Alcuni reperti di archeologia industriale del passato sono stati trasformati: partiamo subito! non abbiamo tanto tempo.

Ci spostiamo, osservando i resti di un carroponte trasformato in teatrino.

Osserviamo una montagnetta anch'essa frutto del lavoro umano: questa collina che in realtà qui non ci dovrebbe essere, perché siamo già in una zona considerata pianura!Qui sotto ci sono tutti gli scarti delle lavorazioni degli alto forni della Breda, che estraeva il ferro dalle rocce ad altissime temperature ottenendo ferro liquido che poi veniva fatto solidificare dandogli una forma adatta al suo utilizzo.

Ricoperta da terra e con le giuste piantumazioni - oggi la montagnetta sembra tutto fuorché una montagna di scarti.

Saliamo dalla "scala della morte" , che vuole rappresentare la salita del campo di concentramento di Mathausen, e che fa parte di un monumento che si conclude in cima che una serie di lapidi è a memoria degli operai deportati nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Nella giornata della memoria qui si ricordano tutte queste persone che persero la vita lontano da casa, e ancora si intravedono, nelle teche del monumento, i sassi e le terre che provengono proprio dai diversi campi.

Ci spostiamo all'area Ex-binari Breda, dove venivano provati i prototipi delle metropolitane tanti anni fa, diventato un punto pic-nic.

Quello che è rimasto sono appunto dei binari in metallo e un canale in cemento. Con il vento questo canale si è riempito di un po’ di terra, quella che è bastata perché dei semi riuscissero a germogliare e a diventare poi degli alberi. In particolare ci sono dei bagolari, alberi con delle radici molto forti, che sono riusciti poi a rompere il cemento e a prolungarle nel terreno. Questi alberi vengono detti anche spacca sassi proprio per questo.

Ci rispostiamo e lungo la strada osserviamo una vecchia torretta militare di avvistamento... è legata al posto dove stiamo per andare!

Giacomo ci racconta che lì ci stavano gli ingegneri della Breda! e che qui sotto c'è una specie di trincea dove quando cadevano le bombe si rifugiavano loro.

Raggiungiamo  un’area da poco sistemata, un'area didattica di cui vi racconto brevemente.

Qui c’è anche l’ingresso ai bunker, da poco restaurati: erano rifugi strettamente legati all’aeroporto militare di Bresso, oggi utilizzato per uso civile e che si trova dietro agli alberi alle nostre spalle. Qui durante la seconda guerra mondiale vennero costruiti bunker anti-bombardamento, perché ovviamente era un punto strategico e quindi un possibile bersaglio di bombardamenti.

Entrando osserviamo le pesanti porte di cemento che dovevano servire per resistere il più possibile ad un'esplosione. Notiamo come le gallerie siano disposte ad angolo retto, così ché se un'esplosione ne avesse distrutta una le schegge non sarebbero arrivate alle altre.

In alcuni punti gli alberi stanno spingendo con le loro radici che entrano: quando è stato ristrutturato era tutto così! Una specie di galleria di "Alice nel paese delle meraviglie" !

Lungo le gallerie erano disposte le panche per sedersi, troviamo poi i bagni e delle stanze forse per conservare cibo e acqua. Troviamo anche alcune vecchie foto appese che ci mostrano l'aeroporto e i bunker cinquant'anni fa.

Uscendo ci fermiamo davanti ad una garritta militare, ritrovata durante gli ultimi lavori di scavo per un nuovo stagno verso Cinisello Balsamo.

Il pomeriggio è volato e voi tentate una strada più breve costeggiando il campo colo: non perdetevi e grazie! Vi leggeremo il 4 aprile!

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