Sei in ... Home Le classi in visita al Parco 2b - s.primaria Marconi - Bresso - 4 maggio 2011

2b - s.primaria Marconi - Bresso - 4 maggio 2011

Stampa  E-mail  Scritto da Massimo Urso    Martedì 03 Maggio 2011 19:07

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All'una e quindici del 4 maggio 2011, vedo arrivare all'orizzonte uno sciame di bambini, anche loro oggi sperimenteranno la vita nel Parco Nord.

Ci incamminiamo verso la nostra metà, un bel prato verde, nascosto dalle folte chiome degli alberi; dopo esserci allontanati da un formicaio che minacciava la nostra tranquillità, seduti in cerchio impariamo a conoscerci; si presenta Massimo e io lo imito (mi vedete sono la ragazza col maglione a righe) e a ruota tutti i giovani studenti della 2b dell'Istituto Manzoni di Bresso.

Massimo si toglie le scarpe e ci invita a fare lo stesso, siamo increduli ma lui è imperativo e allora via scarpe, via calzini. I bambini ora sono pronti per avventurarsi lungo il percorso sensoriale, prima in piedi (devo ammettere che oltrepassare quell'enorme radice non era affatto semplice),

poi a quattro zampe,

poi con la carriola umana.

Una volta ricomposto il cerchio i bambini ci hanno spiegato su cosa hanno camminato lungo il percorso. Sulla corteccia umida hanno detto molti, altri hanno invece elencato tronchi lisci e ruvidi, verticali ed orizzontali, sassi caldi per il sole pomeridiano, duri mattoni e avventurose radici.

Dopo qualche sorso d'acqua fresca, ci siamo addentrati nel bosco; maschere colorate coprivano il volto dei bambini, era impossibile guardare, allora si sono dovuti affidare al tatto.  Stretta nella mano destra la corda per indirizzare il percorso, i bambini procedevano con la sinistra protesa in avanti ad esplorare i sacchetti appesi alla corda.

Anche se non potevano vedere, i bambini hanno astutamente intuito il contenuto dei sacchetti "invisibili", pigne, sassi, bottiglie.

Poco dopo proprio nel bosco vediamo Massimo abbracciare forte un albero, la guancia appoggiata alla corteccia, gli occhi chiusi. Ci sfugge qualche risata soffocata, uno sguardo interrogativo regna sul nostro volto; Massimo, come risvegliato da una trance, incita i bambini a fare lo stesso, "un albero un bambino" afferma.

Passato lo sgomento generale, vedo i bambini avvinghiati agli alberi, la guancia appoggiata alla corteccia, gli occhi chiusi. Anche qui i bambini hanno, con semplici aggettivi, spiegato cosa la loro guancia ha toccato. Il ruvido e l'umido a dare una sensazione di prurito e solletico hanno prevalso.

Per caso cade l'occhio sull'orologio, è già ora di andare, assetati ritorniamo dove ci siamo incontrati poche ora prima, forse più stanchi, sicuramente più ricchi.

Alla prossima.

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