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2d - s.primaria via Diaz - Bollate - 13 maggio 2011

Stampa  E-mail  Scritto da Giulia Storino    Giovedì 12 Maggio 2011 22:31

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Il nostro primo incontro avviene presso l'ingresso di via Arezzo, dove ci state aspettando in tanti!

La 2d è pronta a partire per un'avventura incredibile, ma prima le presentazioni: io, Giulia, e Ambra vi accompagneremo durante tutta la giornata alla scoperta del Parco Nord Milano.

Seduti in cerchio vi raccontiamo un po' della storia del nostro Parco.

Tutti gli alberi che vediamo sono giovani, hanno al massimo 30 anni, perchè dove sorge il parco fino a qualche anno fa c'era una zona industriale con tante fabbriche.

Gli alberi sono stati piantati dall'uomo e per questo motivo hanno bisogno di continue cure.

Ci sediamo all'ombra di un bel fico e qualcuno di voi trova un frutto a terra.

E' proprio da qui che parte la nostra storia:

"Dopo una lunga estate di sole il frutto che è maturato sull’albero più alto cade a terra, pronto per essere mangiato. È un merlo che se ne impossessa, ma non lo mangia tutto, i semi li lascia da parte, perché non gli piacciono, o forse perché sa che è dai semi potrà nascere una nuova pianta, un nuovo albero. Sono tanti, quei semi, ma SOLO UNO è quello che viene sollevato dal vento. È il più piccolo, il più leggero, il più avventuroso. È stato scelto per intraprendere il viaggio verso il terreno giusto, il posto dove lui e i suoi fratelli potranno mettere radici, germogliare e crescere."

Il nostro amico semino deve cercare il posto migliore per mettere radici, ma secondo voi potrebbe stare sull'asfalto della strada?

Noooo! E' troppo duro e in più il traffico delle macchine rischierebbe di schiacciarlo.

Il semino deve ripartire sulle ali del vento per cercare un posto migliore, e anche noi ci mettiamo in cammino.

Arriviamo ai margini di un boschetto. Il semino starebbe bene nel bosco?

NO! Manca la luce e manca lo spazio per poter crescere forte e sano!

Dobbiamo trovare un altro posto per il nostro semino...e siamo di nuovo in viaggio.

Ecco un bel prato, potrebbe essere il posto ideale: luce, spazio, terra morbida.

Siete proprio voi però a notare che l'erba è stata appena tagliata e che quindi in nostro semino potrebbe essere tagliato dalle falciatrici. Non va per niente bene nemmeno il prato.

Il semino è triste, teme che non troverà mai il posto giusto. C’è sempre qualcosa che non va.

Siamo stanchi di camminare e ci fermiamo un po' nel prato, dove mostrate a me e ad Ambra quello che avete portato da casa: degli ORTAGGI!

Peperoni, carote e finocchi, buoni da mangiare e utili per capire che anche loro un tempo non lontano erano piccoli semi, proprio come il semino della nostra storia.

Ora però dobbiamo rimetterci in cammino per trovare la casa migliore per il nostro seme avventuroso.

Proprio davanti a noi inizia un sentiero, dove porterà?
Ci avviciniamo e capite subito che si tratta di un posto magico e straordinario.


Anche il semino si guarda intorno. Quel posto è bellissimo. Una valle dolce, un prato e poi dei quadrati più scuri, degli ORTI.

Attorno agli orti si muovono i nonni e le nonne ortisti, con zappe e annaffiatoi. Il seme si avvicina, li osserva. Si affaccia al cancello degli orti e capisce che quella sarà la sua casa. La terra è ricca e scura, lì vicino c’è l’acqua, una fontana di acqua limpida e gli uomini lenti… si vede che amano le loro piante.

Gli ortisti ci accolgono a braccia aperte, pronti a insegnarci i segreti per far crescere rigoglioso il semino che finalmente ha trovato un posto dove mettere radici.

Ci mostrano gli attrezzi per "accarezzare" la terra e renderla adatta alla semina.

Ci mostrano tante cose buone: piselli freschi, fave, rapanelli e fragole.

Gli ortisti ci fanno entrare nei loro orti per osservare più da vicino le piante e i fiori che hanno coltivato.

Ci spiegano che non è sufficiente piantare un seme perchè da esso cresca una pianta sana; è necessario prendersi cura di ogni piantina e metterci AMORE, PASSIONE e tanta tanta PAZIENZA.

Negli orti troviamo anche lattuga, insalata riccia, pomodori, erbe aromatiche, cipolle, aglio e chi più ne ha più ne metta.
Con tutte queste cose buone ci viene proprio una gran fame!

Insieme ai nonni-ortisti ci sistemiamo sui tavoli e ognuno di noi pianta un piccolo seme in un vasetto pieno di terra umida. Proprio un bel ricordo da portare a casa ed accudire, seguendo i consigli dei nostri nuovi amici degli orti.

E alla fine riempiamo un'intera cassetta con i vasetti, piantine, fiori ed erbe, tutti regali dei nonni e delle nonne ortisti.

Il nostro semino ora è al sicuro e per noi è arrivato il momento di salutare gli ortisti e metterci in cammino verso la Cascina Centro Parco.

Ci rivedremo nel pomeriggio, dopo un bel pranzo al sacco sul pratone davanti alla Cascina.

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