Dopo aver trovato quell’unica stradina in terra battuta che si avventurava solitaria nel campo di spinosi arbusti; e dopo che quella pianta le aveva aperto una via nascosta nel sottobosco, spostando il proprio fogliame delicatamente, come per magia … ora Ada aveva
la conferma di star seguendo un qualche tipo di indicazione: non stradale, ma forestale.
Dei grandi tronchi coperti di muschio erano stesi sul sentiero, appena prima di un bivio, formando una bella freccia. La bambina scelse di seguirla e presto si trovò davanti ad un bel ruscello, le cui sponde erano collegate da un piccolo ponte in legno; oltre quelle assi, un
vasto arco formato da una fila di alberi sembrava indicare una qualche entrata verso qualcosa.
Sul praticello fiorito poco avanti, sulla destra, api e fiori assieme formavano una scritta color natura: “LA SCUOLA NEL BOSCO”, diceva.
Leggendo la parola scuola, Ada per poco non decise di tornare indietro: era una giornata troppo bella per essere passata chiusa in quattro pareti; ma presto si accorse che non c’era nulla di cui preoccuparsi. Il ruscello appena superato stringeva fra le sue acque cristalline una radura d’erba dalla forma circolare, tutta popolata di alberi i cui rami erano lunghissimi e seguivano delle curve strane, prima di tuffarsi tra le verdi fronde d’un’altra sorella pianta.
Ceppi di antichi alberi erano stati modellati a forma di poltrone, mentre sullo sfondo della radura un alberello emergeva con la propria fragilità, in contrasto con la grandezza degli alberi lì vicino. Fili di luce passati attraverso le crepe della cupola di chiome ne illuminavano la corteccia grigia, sfumando di ombre le foglie verdi e ruvide, a forma di cuore appuntito.
Dai rami spuntavano dei frutti dal guscio lucido e legnoso, attaccati all’albero tramite brattee simili a cappellini. Per terra invece c’era un tappeto di foglie seghettate, sparpagliate come fogli abbandonati alla corrente.
Era la prima volta che vedeva una classe senza pareti! Come si sentiva libera e desiderosa di trovare una bella risposta alla giusta
domanda: quante curiosità sul mondo aveva da soddisfare! Chissà se questo posto …
“Benvenuta nella nostra scuola”
Disse una voce proveniente dall’alberello
“Io sono Mastro Nocciolo, qui per guidarti alla scoperta delle tue passioni!”.
“Ma come, caro nocciolo, allora è davvero una scuola questa? Ma non ci sono né penne, né matite, né quaderni! Nessuna cattedra, nessun compito o bambino interrogato! E nessun libro, nessuna informazione da studiare!!”.
Ada era piacevolmente sorpresa. Il nocciolo riprese a parlare:
“In questa scuola, non vogliamo che gli insegnanti siano degli altoparlanti e gli studenti dei registratori che devono ricordarsi ogni cosa a memoria. Qui, il nostro desiderio è di stimolare la curiosità, d’insegnare come s’impara… ad imparare! Per quanto riguarda i libri invece…”
l’albero agitò i propri rami, facendone cadere delle splendide nocciole; cadute a terra, si sgusciarono. Ada le raccolse e, dietro invito del nocciolo, ne assaggiò una.
“Quello è il frutto della matematica!”
Disse l’albero. E la bambina iniziò a vedere segni e numeri, un ordine nella natura. Poi diede un morso ad un altro e subito iniziò a sentire bisbigliare dappertutto, dall’aria come dal terreno:
“Questo invece è quello delle lingue! Ci sono poi quelli che raccontano la storia del mondo e la botanica. Mentre per quanto riguarda l’arte…”
Il nocciolo allungò i propri fusti, come a voler abbracciare l’intero luogo, sospeso in un’atmosfera incantata
“Beh, abbiamo pensato che il disegno della natura sia la più alta forma d’arte mai messa in mostra”.
Ada era incantata: non aveva mai pensato alla scuola in quel modo. Luce vera e non artificiale! Aria fresca e non odor di chiuso! Leggerezza, non zaini pesanti come macigni! Il contatto diretto col mondo, anziché finestre virtuali…
“Credo sia importante imparare: conoscere genera sempre nuove possibilità, apre nuove finestre sul mondo! Ma è bene farlo con la dovuta calma e attenzione”.
Mancavano solo gli amici per rendere quell’aula davvero piena.
“Grazie per avermi mostrato questo posto meraviglioso, caro Mastro Nocciolo”
Disse Ada tutta contenta
“Non vedo l’ora di parlarne con i miei amici: anche fare i compiti diventerà un’attività piacevole in questa aula incantata!”.
“Se verranno altri bambini, allora serviranno delle regole per preservare la tranquillità di questo luogo”
Le fece presente la pianta
“Tu quali proporresti, piccola amica?”.
Ada ci pensò un po’ su; poi prese il suo diario, delle foglie, un rametto sottile, inchiostro di bacca, ed iniziò a scrivere…
Le classi in visita al Parco