1B – S. Secondaria 2° grado Montale – Cinisello Balsamo – 12 dicembre 2023

Questa mattina io e Bianca incontriamo i ragazzi della scuola superiore Montale venuti in visita al Parco Nord. Percorriamo un primo tratto tutti insieme fino a raggiungere l’Area Didattica Natura che ospita un luogo storico a molti sconosciuto: i Bunker Breda.

Prima di visitarli, però, vi chiedo se conoscete questa zona del parco e se ci siete mai venuti. Scopriamo che nessuno l’ha mai visitata prima e tanti di voi non vengono spesso al Parco. Oggi è l’occasione giusta per conoscere meglio la sua storia e la natura che ospita.

Il Parco Nord è un’Area Naturale Protetta e come tutti i parchi naturali ha delle persone che lavorano al suo interno. Ma dove si nascondono? Forse vi sembrerà strano scoprire che anche i parchi hanno una vera e propria squadra di lavoro che si occupa della loro manutenzione ma non solo.

Quali lavori si possono fare all’interno di un’Area Naturale? “Il giardiniere” mi dite. Giusto! Al Parco Nord oltre ai giardinieri troviamo anche altre figure: il guardaparco, l’architetto, la guardia ecologica volontaria, il tecnico del verde, l’educatore ambientale…

Ragioniamo insieme sui ruoli di queste figure professionali. “I guardaparco sono una polizia del verde” dice uno di voi. In un certo senso è così, infatti si occupa proprio di tutelare la riserva naturale, al fine di preservare la natura e gli ecosistemi interni.

Il Parco Nord oltre a diversi habitat naturali, comprende una serie di siti storici tra cui quello che visiteremo tra poco. Ma come mai sono presenti dei bunker e a cosa servivano? Scopriamo che il parco non è sempre esistito, anzi! Un tempo quest’area era prevalentemente industriale.

Mi dite che questi bunker potevano servire ai civili durante gli attacchi aerei della seconda guerra mondiale. In realtà, erano destinati agli operai della fabbrica! Ve li immaginate ammuffiti, stretti e in parte arredati. Chi ci sarà andato più vicino? Scopriamolo!

Percorriamo i corridoi debolmente illuminati fino a raggiungere la “stanza quadrato”, come la chiamate voi. Questa stanza serviva per conservare il cibo in scatola pronto all’uso. “Ma i bagni non ci sono?” Proprio di fronte vediamo due aperture: i bagni dei bunker. Constatiamo che sono molto diversi rispetto a quelli di casa nostra…

Ci prendiamo del tempo per visitare liberamente l’ultima parte dei bunker osservando le fotografie alle pareti e le loro descrizioni.

Uno di voi chiede: “Ma gli operai non si annoiavano ad aspettare qui sotto?” Hai ragione al giorno d’oggi può sembrarci noioso starsene seduti qui a fare niente, un tempo tuttavia gli operai dovevano provare tutt’altro che noia.

Proviamo ad immedesimarci in loro…sicuramente avranno provato paura di morire e di non poter rivedere più i propri cari. “Io avrei provato anche molta rabbia”, aggiunge un vostro compagno…

…dopo la visita ai Bunker arriva il momento di iniziare a conoscere la natura del Parco Nord. Ci avventuriamo nel bosco, dove scopriamo l’esistenza della “biodiversità”. Che cosa vi ricorda questa parola?

“Per me rappresenta il tutto” dice uno di voi. In effetti, con biodiversità si indica l’insieme delle specie animali e vegetali presenti sulla terra o in un determinato ambiente.

Mantenere un certo grado di diversità naturale è importante per la salute del pianeta e di tutte le specie che ne fanno parte.

Ora tocca a voi andare alla scoperta della biodiversità del Parco Nord! A gruppetti esplorate il bosco, andando alla ricerca di diversi elementi naturali.

A terra notate alcune bacche rosso fuoco, sono i frutti del biancospino! Sotto allo strato di foglie, invece, si nascondono diversi tipi di ghiande.

Una volta esplorato il bosco, allestite quattro vetrine naturali da far vedere ai vostri compagni. “Noi facciamo vedere il ciclo vitale di una bacca!” dice un compagno. Osserviamo i diversi colori delle bacche: verde, giallo, rosso e infine marrone.

Ogni gruppo ha raccolto diversi oggetti naturali, tutti diversi tra loro. Non importa la quantità bensì la varietà di elementi trovati nel bosco. Con le vetrine naturali, infatti, ognuno di voi ha racchiuso parte della biodiversità in un quadro!

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