Il parco oggi vi ha accolto con un bel sole che scalda le ossa, per qualcuno di voi è la prima volta al parco mentre per altri è un posto già conosciuto nonostante nessuno di voi lo frequenti spesso.
Ci presentiamo e vi presento il Parco, vi parlo della sua storia, della sua importanza e chi se ne occupa. Scoprite quindi che non è sempre esistito, che qui c’era una fabbrica che costruiva aerei da guerra che si chiamava Breda e che molti sono i dipendenti che si occupano del parco; in particolare ci sono i guardaparco, che con il supporto delle guardie ecologiche volontarie che si occupano di osservare il parco per assicurarsi che sia tutto in ordine, che il parco con i suoi animali e le sue piante siano in salute.
Come prima cosa andiamo ci catapultiamo nel passato con una visita ai Bunker della Breda, dei Rifugi antiaerei destinati ai dipendenti della grossa fabbrica. Prima di scendere però proviamo ad immaginarceli, alcuni di voi se li immaginano come grandi stanze con un posto per i viveri e dei bagni.
Scendiamo, ci immedesimiamo e osserviamo.
Molte sono le domande che mi fate, come potevano stare chiusi dentro per giorni, come facevano con l’aria, dove dormivano e le luci?
Dopo aver risposto a tutte le domande vi lascio un po’ di tempo per guardare le istallazioni presenti nei corridoi; facciamo le ultime osservazioni e poi ritorniamo all’aria aperta.
Abbiamo quindi fatto un viaggio nella storia, e ora ci catapultiamo nel presente. Il parco negli anni è cambiato molto, e diversi boschi sono ricchi di biodiversità. Un Guardaparco deve avere una conoscenza di base del territorio vi chiedo quindi di dividervi a gruppi e andare ad esplorare. raccogliete il maggior numero di tracce di biodiversità.
Dopo un primo momento di difficoltà dove non sapevate da quale parte girarvi, inizio a vedervi più a vostro agio, vi infilate nel bosco, raccogliete foglie, frutti e semi da terra…. Alcuni di voi trovano delle galle, i frutti della berretta del prete, un lombrico, le bacche del biancospino, le foglie dell’acero, della quercia, del corniolo, e anche il guscio di una chiocciola.
Finita la raccolta vi chiedo di prendervi 10 minuti per riordinare gli oggetti raccolti e sceglierne due da presentare ai vostri amici.
Finite le presentazioni purtroppo abbiamo finito il tempo, risistemiamo gli oggetti nel bosco e ci avviamo verso la scuola.
Sono contenta di aver passato la giornata con voi, chissà che qualcuno non diventerà un naturalista un giorno…