Eccovi pronti per questa viaggio alla scoperta del Parco e delle sue radici. Ci dividiamo dalla 1F e ci dirigiamo vicino al Bosco; noi inizieremo da qui.
Dopo una breve introduzione su cos’è un parco decidiamo di concentrarci su uno dei suoi ecosistemi, il bosco. Oggi proveremo a lavorare in squadra; dovrete raccogliere il maggior numero di tracce di biodiversità all’interno del bosco; sia animali che vegetali. Ma cosa sono le “tracce di biodiversità”? dobbiamo dimostrare che il bosco è bio-diverso, ricco di specie differenti e quindi cosa potremmo raccogliere? frutti, semi, foglie, penne, peli, tracce di alimentazione e molto altro, ovviamente stando attenti a non danneggiare la natura e il bosco che ci ospita.
Tutti i gruppi si mettono alla ricerca, provando anche ad addentrarsi un po’ nel bosco.
le “trccioteche” iniziano a prendere forma
Una volta terminato il tempo a disposizione vi chiedo di sistemare tutti gli oggetti trovati e di sceglierne due da far vedere agli altri.
Ogni bacheca ha qualche cosa di particolare, ecco alcuni esempi :
fungo del genere Mutinus, con il suo odore caratteristico
Foglie con buchi a forma di cuore
fughi a mensola di diverso tipo e genere, bacche
Un gruppo ha creato un vero e proprio vassoio della biodiversità
Avete pure trovato un fungo a forma di osso, marrone, sembrerebbe una Xylaria poymorpha! Nemmeno io lo avevo ancora trovato qui al Parco, è veramente pieno di sorprese!
Ci fermiamo poi per una breve merenda e ci avviciniamo poi all’area didattica. Qui parliamo un po’ della storia del parco. Non è sempre esistito, qui vicino c’era una grossa fabbrica che costruiva aerei da guerra, la Breda.
Uno di voi ha perfino trovato un “sasso” di metallo fuso nel bosco. proprio uno scarto degli altiforni di questa grossa fabbrica che durante la seconda guerra mondiale è stata in parte bombardata per poi fallire poco dopo il termine del conflitto.
Oggi visiteremo una parte di storia, i “Bunker” della Breda. rifugi antiaerei destinati agli operai della grossa fabbrica. Prima di scendere però proviamo ad immaginarceli: “stretti”, “grossi”, “puzzolenti” “polverosi”…
Mentre siamo sotto terra, ci guardiamo attorno, proviamo a capire il perchè di quel tipo di struttura per poi metterci nei panni degli operari che erano costretti a nascondersi sotto terra per proteggersi. Paura, angoscia, preoccupazione sono i vostri pensieri condivisi.
Purtroppo è finito il tempo, usciamo dai Bunker, ci prendiamo ancora dei minuti per discutere sulle cose fatte. Alcuni di voi mi dicono di aver fatto un po’ di fatica a lavorare a gruppi mentre altri non hanno trovato particolari difficoltà. In ogni caso possiamo ritenerci soddisfatti!
Grazie per la curiosa mattinata, buon proseguimento di anno scolastico!