Eccovi arrivare! Ci troviamo in zona Bassini e da lì ci incamminiamo nel parco e ci mettiamo in cerchio. Oggi non c’è il bel sole dei giorni passati, ma non sarà sicuramente qualche nuvola a frenare la nostra voglia di esplorare il parco.
Mentre siamo in cerchio incominciamo a conoscerci. Questa mattina, oltre i vostri insegnati, ci sono Alessandra, una guida del parco, con Anna ed Elora, due ragazze del servizio civile. Scopriamo che tutti voi siete già stati al parco prima, ci orientiamo rispetto Milano e ci chiediamo: cosa è un parco? Ci pensiamo e concordiamo essere un posto grande dove ci sono alberi e natura e dove ci sono delle regole e comportamenti da rispettare per non danneggiarla, come non tagliare alberi e non entrare in macchina. E fuori dal parco si può danneggiare? No, certo che no! Nel parco però ci sono delle persone che si occupano della sua gestione e sua della tutela. Secondo voi il parco c’ è sempre stato? Alessandra racconta la storia di questo luogo e di come, fino agli anni ’70, il parco non esisteva. Qui al suo posto c’erano campi e una fabbrica di aerei militari, la Breda. Pensate che proprio qui dove siamo ora c’era un campo volo! Quando la fabbrica fallì i cittadini raccolsero firme per chiedere di trasformare l’ area abbandonata in un parco, e così avvenne. Prima piantarono degli alberi e se ne presero cura e poi pian piano arrivarono anche gli animali. Ma chi si prende cura del parco oggi? Noi! Sì vero, tutti noi possiamo prendercene cura stando attenti ma ci sono anche delle persone che lavorano nel parco: i guardaparco. Al Parco Nord si chiamano guardaparco e non guardiaparco proprio per dare l’ idea di una persona che osserva, guarda per l’appunto, e lo protegge. I guardaparco vengono chiamati quando c’ è un problema oppure escono in perlustrazione e contollano che vada tutto bene. Anche noi oggi diventeremo guardaparco: osserveremo se c’è qualcosa da migliorare e estraeremo in modo causuale delle carte illustrate per vedere cosa dover fare. Incominciamo dirigendoci nel bosco.
Mentre camminiamo troviamo un lombrico sulla strada ma, se lo lasciassimo lì potrebbe facilmente essere calpestato. Decideiamo quindi di portarlo nel bosco e lasciarlo vicino alla terra. Scopriamo anche che i lombrichi sono degli anellidi. Una volta entrati nel bosco e liberato il nostro amico lombrico estraiamo la prima immagine che rappresenta proprio un bosco. Decidiamo quindi di immaginare di essere dei guardaparco che osservano e cercano, come nell’ immagine, tracce di animali e funghi. Ci dividiamo in coppie ed iniziamo l’ esplorazione!
Ci ritoviamo e ascoltiamo cosa gli altri compagni hanno trovato: piume, ragni, lombrichi, funghi e anche una tana. Estraiamo un paio di altre immagini e proviamo ad immaginare la storia.. una delle immagini mostra un posto del parco che conosciamo, il Lago Nord, e decideiamo di andare lì.
Mentre camminiamo troviamo un albero sradicato dal fortissimo vento dei giorni passati. Un guardaparco deve prendersi cura anche di questo!
Prima di arrivare al lago facciamo anche una corsa!
Una volta arrivati notiamo una persona che sta dando da mangiare alle anatre e ai gabbiani. Ma questo non va fatto! Infatti il cibo degli esseri umani come il pane non fa loro bene ed è importante che non si abituino ad essere nutriti da noi. Ora però anche noi abbiamo fame e ci prendiamo del tempo per fare la merenda.
Osserviamo gli animali e ne vediamo di diversi tipi: non solo anatre e gabbiani ma anche piccioni, cornacchie, gallinelle d’acqua e pesci. I nostri occhi da guardaparco notano subito esserci della sporcizia, probabilmente un sacchetto abbandonato e poi aperto dagli uccelli.
Estraiamo diverse altre carte e non è facilissimo costruire una storia. Nelle carte vediamo scene particolari come una persona che vola in groppa ad un grande uccello, un rospo con gli occhiali, un mostriciattolo che scava..
Avete diverse idee, tutte molto fantasione. Le figure nelle immagini qui sotto sono nell’ ultimo ordine in cui le avete disposte. Vi va di scrivere una storia basandovi sulle immagini di oggi?
Ci incamminiamo nuovamente verso il Bassini e lì vi salutiamo.
Buon rientro!