Bentornati al Parco Nord ragazzi! Questa mattina ci siamo io e Alessandra ad aspettarvi di fronte alla Cascina Centro Parco. Ci incamminiamo tutti insieme verso l’Area Didattica Natura, un luogo che avete avuto modo di conoscere molto bene la scorsa volta, durante il gioco sull’orientamento.
Una volta superato il cancelletto che delimita l’Area Didattica, notate subito la grande pozza d’acqua sulla vostra sinistra. Si tratta della nuova pozza dei rospi, costruita di recente dagli operai del parco. Qui in primavera si potrà vedere il rospo smeraldino, una specie di rospo che vive al Parco Nord.
Mi fate notare che non è l’unica pozza dei rospi presente in quest’area. È vero, ricordate bene. La scorsa volta avevate dovuto cercare la pozza più antica, situata vicino all’ingresso dei bunker.
Oggi scenderemo all’interno dei bunker per visitare una parte dei rifugi antiaerei ristrutturata di recente. Durante la prima uscita vi avevo chiesto di provare ad immaginare l’interno dei bunker e di realizzare un disegno. Vediamoli insieme!
Dai vostri disegni capisco che per alcuni di voi un rifugio dovrebbe assomigliare ad una casa. Ci sono cucine, letti e mensole. Altri se li immaginano più futuristici con macchinari all’avanguardia che permettono di fare calcoli e controllare il nemico.
Una vostra compagna ha immaginato di ritrovarsi in una vip room con ogni tipo di bene di lusso. Ma che cosa ci si poteva portare all’interno dei bunker e come erano effettivamente gli spazi sotto terra? Grandi, stretti, alti, bassi, vuoti…Lo scopriremo presto!
Prima faremo un gioco. La scorsa volta, aiutati da mappe e bussole, avevate dovuto cercare alcuni luoghi dell’Area Didattica. Oggi aggiungeremo dei nuovi punti alla cartina, dando il nome e scrivendo una breve descrizione ad ogni punto scelto. Siete pronti? Buona ricerca!
Terminato il tempo a disposizione ci ritroviamo tutti insieme per vedere e commentare i punti che avete deciso di aggiungere sulla mappa. Ogni gruppo ne ha selezionato uno:
- la zona tutta viola
- bianchino
- il silenzio delle libellule
- violetto
A questo punto propongo di scambiarvi le mappe per provare a trovare i punti individuati dai vostri compagni. Vediamo se riuscite a trovarli! Alcuni trovano subito il punto, aiutati dall’indizio sul retro della mappa. Per altri la ricerca risulta un po’ più difficoltosa.
Dopo aver fatto merenda, raggiungiamo l’ingresso dei bunker. Vediamo un grande cartello che ricopre la parte superiore della porta.
Una volta letta la descrizione riportata sul cartello, scendiamo i gradini che conducono alla prima stanza sotterranea. Mentre esplorate con gli occhi questo spazio mai visto prima, vi racconto la loro storia.
Questi rifugi antiaerei sono stati costruiti per proteggere gli operai che durante la seconda guerra mondiale lavoravano all’interno della fabbrica Breda. I bunker sono rimasti in stato di abbandono per tanto tempo fino a che non si è deciso di riaprirli al pubblico nel 2008. La riqualificazione è stata fatta su un breve tratto, pensate che il percorso sotterraneo completo si estende fino a Bresso, attraversano buona parte del Parco!
Proseguendo vediamo delle lunghe radici che si sono fatte spazio tra il cemento, arrivando a toccare il terreno sotto ai nostri piedi. Ma come mai ci sono delle radici? Noi ci troviamo sotto terra, un luogo umido e freddo in cui di solito si trovano le radici degli alberi. Per tanto tempo i bunker sono stati dimenticati dall’uomo e le radici ne hanno approfittato per riappropriarsi dello spazio cementificato. Prima della ristrutturazione i bunker si presentavano così: pieni di terra, polvere e radici.
Continuando lungo le altre sezioni, troviamo tante fotografie e alcuni pannelli che raccontano la storia della Breda, Milano bombardata e i campi di concentramento. Rimanete impressionati dai dati riportati sui pannelli: più della metà della città era stata distrutta dalle bombe.
Arrivati all’ultima stanza proviamo a fare un piccolo esercizio. Secondo voi che forma hanno i bunker? Qualcuno risponde a S, ma la maggior parte di voi capisce che abbiamo camminato a zig zag.
Questi rifugi presentano una forma a linea spezzata, utile a bloccare il divampare delle fiamme in caso di bombardamento. Infatti, ogni sezione era divisa dalle altre tramite una porta tagliafuoco. In questo modo se una bomba colpiva una sezione le altre rimanevano intatte.
Una volta raggiunta la fine dei bunker, saliamo le scale e rimaniamo sorpresi dal paesaggio intorno a noi. È diverso e capiamo di trovarci in un altro punto rispetto all’ingresso. A questo punto vi aspetta l’ultima prova d’orientamento di oggi. Dove ci troviamo? In che direzione si trova l’uscita?
Mi lascio guidare da voi fino a raggiungere il cancello dell’Area Didattica, dove ci salutiamo. Buon rientro ragazzi!