Buongiorno ragazzi! Oggi ci siamo io, Bianca e Alessandra ad accogliervi al Parco. Quando arriviamo al punto d’incontro vi troviamo già pronti e con tanta voglia di iniziare.
Bene, allora partiamo! Prima di addentrarci nel Parco ci disponiamo in cerchio e facciamo un giro veloce di presentazioni. Mi raccontate che il conoscete bene il Parco Nord perché non è la prima volta che ci venite in visita con la classe. Molti di voi vengono qui anche con le loro famiglie…c’è persino che dice di aver imparato ad andare in bici. Che bello! Ma vi ricordate anche la storia di questo luogo? Cosa c’era prima di costruire il Parco? “Un aeroporto con tanti aerei da guerra” risponde un compagno. È vero, fino a non molto tempo fa qui sorgeva una grande fabbrica che produceva aerei militari durante la Seconda Guerra Mondiale. Ancora oggi l’aeroporto di Bresso è funzionante e al suo interno si trova la scuola di volo. Una volta terminata la guerra, la fabbrica è stata smantellata e al suo posto si è deciso di costruire un Parco per i cittadini. Tutto quello che vedete intorno a voi, quindi, è stato costruito dall’uomo: prati, boschi, laghi, canali…Mi dite che sarebbe bello rendere ancora più grande il Parco Nord, togliendo un po’ di cemento dalla città che avanza. Sono d’accordo con voi, magari in un futuro non molto lontano questo parco sarà ancora più bello e più grande di come è adesso…
Ora però è arrivato il momento di esplorare il Parco del presente! Iniziamo subito con il canale nei pressi della fontana tonda. Sapete da dove arriva quest’acqua? C’è chi ipotizza dal mare e chi dalla pioggia. In realtà, proviene dal fiume Ticino e viene trasportata fino a qui grazie ad un canale molto più grande di questo: il Canale Villoresi.
Ci avviciniamo ad osservare il fondale. Cosa vedete? Notate subito delle piccole conchiglie. Siete curiosi e pieni di domande. Ne raccogliamo un paio trovate fuori dall’acqua per ammirarle da vicino: sono tutte vuote! Questi molluschi non sono originari di qui ma provengono da altri territori più lontani, trasportati dalla corrente o da qualche uccello acquatico.
Procediamo lungo il canale e veniamo sorpresi da un coniglio che, spaventato dalla nostra presenza, trova riparo tra i fitti rami del bosco. Ora che avete visto un animale scalpitate per arrivare al Lago Nord e poterne vedere altri. Prima però, ci concediamo una breve sosta al piccolo stagno dietro alla collina. Risalire è un po’ faticoso ma stando bene attenti a dove mettiamo i piedi raggiungiamo finalmente il punto più alto. Il lago è sotto di noi che ci aspetta. Lungo il tragitto ci fa strada un animale un po’ bizzarro: è una gallinella d’acqua, le cui zampe ricordano quelle di una gallina. Che buffa!
Arriviamo finalmente in riva al lago, dove ci sediamo per ammirarne la bellezza. Sulla superficie dell’acqua danzano i riflessi dei gabbiani alti nel cielo, ma la vostra attenzione viene catturata dai germani reali che, incuriositi, si avvicinano a noi. “Ma perché alcuni sono colorati e altri no?” chiede uno di voi. “Per riconoscersi” dice una compagna. In parte è vero: i maschi hanno colori molto vivaci che servono ad attirare l’attenzione delle femmine durante la stagione degli amori; le femmine al contrario devono sapersi mimetizzare tra le cannucce di palude per deporre le uova e proteggerle dai predatori…per questo sono marroni. Vi viene in mente un altro uccello che si comporta in modo simile: il pavone!
Prima di riprendere il cammino, ci fermiamo ancora un po’ ad osservare il lago. Come avranno fatto le persone a costruirlo? “Si scava una grande buca e la si riempie d’acqua”. Giustissimo ma manca un passaggio importante. Infatti prima bisogna mettere l’argilla: un materiale terroso impermeabile che permette di trattenere l’acqua in superficie. Si possono usare anche altri materiali ma qui al Parco Nord è stata scelta l’argilla perché è completamente naturale e questo permette di non danneggiare il sottosuolo.
Bene ragazzi, siamo giunti alla fine della nostra uscita. Purtroppo non ci rimane più tempo per vedere la fontana tonda ma ci torneremo in primavera…e con un po’ di fortuna vedremo anche tanti girini!
A presto!