Non è passato molto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti e che abbiamo parlato di acque: ben tornata 4°C!
Il punto di ritrovo è sempre i lago Nord. Qui, puntualissimi arrivate e, in cerchio, vediamo se avete svolto il compito che vi avevo assegnato.
Dovevate realizzare delle piccole ricerche sugli esseri viventi che abitano all’interno del lago e che avevamo osservato la scorsa volta.
Avete lavorato a gruppi e, a turno, mi leggete il lavoro svolto…
Avete approfondito: la cannuccia di palude, la tartaruga, la carpa, il germano reale e il rospo smeraldino (quest’ultimo non lo avevamo visto la scorsa volta, ma frequentando spesso il Parco mi avete raccontato che lo avete sentito cantare insieme alle rane più in là durante la primavera…).
Ogni ricerca è accompagnata da un disegno molto accurato! Bravi!
La scorsa volta siamo rimasti ad osservare il lago, oggi, invece cammineremo e seguiremo l’acqua e il suo viaggio all’interno del Parco. Pronti?
Prima tappa sono gli stagni dell’Area Didattica Natura.
Questo è un luogo speciale: è stato costruito apposta per le scolaresche e gli stagni sono stati creati per gli anfibi. Eh, già, vi ricordate? Purtroppo nei laghi del Parco vengono rilasciate illegalmente le tartarughe che divorano le uova degli anfibi. Risultato: diminuzione della popolazione di rane e rospi. Così il Parco è corso ai ripari creando luoghi come questo.
Proviamo a osservare se in mezzo al canneto secco si scorge qualcosa, ma nulla. Solo dei gerridi, gli insetti pattinatori, increspano l’acqua.
“Ma qui ci sono delle canne diverse” osserva qualcuno di voi.
Giusto! In questo laghetto oltre alla cannuccia di palude è presente anche la tifa: una canna di palude a salsicciotto!
Ma osserviamo da vicino di cosa è composto questo salsicciotto…
“E’ un unione di semi!” Esatto! Quando sfiorisce, tutti i semi vengono dispersi dal vento e portati nelle pozze vicine dando vita a nuove tife!
Ma proseguiamo la nostra camminata e giungiamo ad una fontana.
“Ma perchè osserviamo una cosa fatta dall’uomo?” mi chiedete. Nel Parco ci sono due fontane: una tonda e questa triangolare. Il Parco decise di costruirle così grandi per dare la possibilità, prima dello scavo dei laghi, agli anfibi di trovare un luogo per la riproduzione. Purtroppo anche qui nulla si muove…
Proseguiamo e, dando le spalle alla fontana triangolare, risaliamo il canale. Questo canale è caratterizzato da un canneto fitto, da sponde naturali e da “un’erba che cresce al suo interno”…Proviamo a raccoglierla e…è menta! Si è la menta acquatica!
Arriviamo ad una pozza che con maestria attraversiamo in equilibrio su un ponte di legno…
Da qui parte un canale. Questa volta è artificiale: le sponde e il fondo sono di cemento, ma attenzione! Sul fondo si intravede qualcosa…
“Sono vongole! ” “Ma no, impossibile! Quelle stanno nel mare!” Bhe sono delle cugine di quelle che si trovano nel mare e che mangiamo anche noi: sono infatti bivalvi di acqua dolce!
Seguendo il canale artificiale arriviamo alla fontana tonda. Qui ci chiediamo da dove possa arrivare tutta quest’acqua…
Una parte (ma ora no di certo visto il periodo di siccità) dalle precipitazioni, una parte dal fiume Ticino tramite il Canale Villoresi e una parte dall’acqua della prima falda. Sappiamo che l’acqua che arriva nelle nostre case proviene dalle falde acquifere. Ma, non tutta l’acqua delle falde acquifere è potabile. Così, alcuni pozzi dei comuni di Milano, Bresso e Cinisello approvvigionano gli specchi d’acqua del Parco.
Purtroppo il tempo a nostra disposizione è terminato. Vi saluto e..buon fine scuola!