Eccoci 4°A! Ben ritrovati! La scorsa svolta abbiamo imparato ad orientarci nello spazio usando mappa e bussola. Oggi, invece, personalizzeremo la mappa dell’Area Didattica Natura provando ad individuare dei nuovi punti interessanti a livello naturalistico. Ma prima guardiamo insieme i vostri disegni dei bunker! La volta scorsa vi avevo chiesto di immaginare un rifugio antiaereo e rappresentarlo sulla carta.
Ci sediamo in cerchio e disponiamo a terra tutti i disegni. Sono tutti molto diversi tra loro! Non vedete l’ora di farmi vedere il vostro disegno e raccontarmi che cosa rappresenta.
Adesso è arrivato il momento di diventare esploratori…riformiamo i gruppi della scorsa volta e mentre vi consegno le mappa e le bussola facciamo un breve ripasso su come usare questi strumenti. Il gioco consiste nel trovare due nuovi punti per gruppo e segnarli sulla mappa. Ad ogni punto potete scrivere una breve descrizione…proprio come gli indizi usati dai voi la scorsa volta! Pronti, partenza…via!
Dopo aver fatto merenda siamo pronti per scambiarci le mappe e partire alla ricerca dei punti trovati dai vostri compagni. La ricerca non è facile come sembra e non tutti riuscite a trovate i luoghi giusti. Ma gli indizi vi possono aiutare…
Alla fine ci ritroviamo per osservare insieme i punti che avete scoperto oggi. Siete stati molto creativi nel dare i nomi ai luoghi…alcuni di voi si sono messi d’impegno anche per scrivere gli indizi in rima. Bravi!
E ora siete pronti per scendere ai bunker della Breda e scoprire cosa nascondono?
Rimaniamo stupiti fin da subito dalla strana struttura a corridoi e piccole stanze. Non c’è nulla di comodo…
Sulle pareti sono appese delle fotografie dei bombardamenti avvenuti a Milano durante da Seconda Guerra Mondiale e di alcune indicazioni di altri bunker sparsi per la città. Oltre a questi rifugi destinati agli operai della Breda, le scuole o gli ospedali ne costruivano di simili per aver un riparo dai bombardamenti.
Proseguiamo lungo i corridoi e rimanete catturati da alcune foto appese: sono le foto dei campi di concentramento di Birkenau e Aushwitz. Dovete sapere che all’inizio del conflitto, l’Italia era alleata della Germania e quindi subiva i bombardamenti da parte degli Alleati. A circa metà del conflitto, però, cambiò alleanze, diventando nemica della Germania. I tedeschi, quindi, iniziarono anche qui, a fare rappresaglie e a portare gli operai della Breda nei campi di concentramento… Prima di allora l’obiettivo degli Alleati era quello di bombardare la fabbrica per fermare la produzione di aerei militari.
Proseguiamo e, arrivati in fondo, ci sediamo e facciamo delle osservazioni sui bunker:
– hanno una forma di linea spezzata: questo perché così, nel caso in cui un bombardamento avesse colpito una sezione del bunker, avrebbe danneggiato solo quella e non tutto;
– hanno il soffitto ad arco: l’arco di volta è molto più resistente alle pressioni e a i bombardamenti, rispetto alla struttura ad architrave;
– tra una sezione e l’altra ci sono delle porte tagliafuoco: sono necessarie per isolare ciascuna zona. In caso di esplosione, il fuoco e l’onda di deflagrazione non potevano proseguire nelle altre sezioni;
– alla base delle porte tagliafuoco ci sono dei gradini: questo faceva sì che la chiusura delle stesse fosse ermetica ed impediva la fuoriuscita di eventuale fumo, dovuto alle esplosioni, e l’ingresso di ossigeno che avrebbe alimentato le fiamme;
– ai lati dei corridoi ci sono delle stanze adibite a magazzino: qui venivano stipati cibo in scatola e acqua.
Prima di salire di nuovo in superficie e salutarci, provate a pensare a quali sensazioni poteva provare un bambino come voi costretto dalle sirene antiaeree a rifugiarsi con i propri compagni sotto terra, al buio, con il rumore dei bombardamenti sopra la testa e con la paura di non uscite vivo.
Con questo pensiero ci lasciamo e vi auguro buon inverno e buon rientro!