Ciao a tutti e ben arrivati al Parco! Oggi ci incontriamo vicino al Lago Nord per un’uscita un po’ speciale…ma prima di iniziare facciamo un grande cerchio per presentarci. Io sono Martina e sarò la vostra accompagnatrice per questo pomeriggio.
Mi dite di conoscere bene dove ci troviamo. Questa, infatti, non è la vostra prima uscita al Parco Nord e mi dite con entusiasmo di essere già venuti in visita l’anno scorso! Vi chiedo se vi ricordate qualcosa dall’anno passato e tanti di voi alzano la mano per raccontarlo. Vi vengono in mente tanti animali che abitano nel Parco: gli scoiattoli, i gabbiani, le anatre, i pesci…e qualcuno di più fantasioso sostiene di aver visto anche un lupo o un leone…sì ma solo con la fantasia perché il Parco Nord non è l’habitat adatto per questi animali.
Bene! Ora decido di mettervi un po’ alla prova chiedendovi la storia del Parco. Siete molto bravi e dite subito che è stato costruito dall’uomo e che una volta c’erano gli aerei militari. Proprio così! Fino a non molto tempo fa qui non esisteva niente se non una grande fabbrica che produceva aerei durante la Seconda Guerra Mondiale.
Siete curiosissimi e mi fate tantissime domande diverse. “Come è stato costruito il lago dietro a noi?” Decidiamo di avvicinarci per osservarlo più da vicino. Una vostra compagna risponde prontamente che è stata usata l’argilla! Non tutti sanno che cos’è…l’argilla è un materiale terroso impermeabile, questo significa che è in grado di non far passare l’acqua. Anche per costruire il Lago Nord è stata usata l’argilla ma prima si è dovuta scavare una grande buca, capace di accogliere tutta l’acqua che vedete intorno a voi.
L’acqua di questo lago arriva da un fiume che nasce molto lontano e che si chiama Ticino. Ma come fa ad arrivare fino a qui? Viene trasportata dal canale Villoresi che, oltre a portare l’acqua del fiume, trasporta con sé anche tanti pesci, molluschi e altri animali acquatici.
Bene, è arrivato il momento di fare un gioco. Siete pronti a diventare esploratori? Ripassiamo insieme i cinque sensi che vi aiuteranno a osservare, toccare, annusare e sentire tutto ciò che avete intorno a voi. Vi lascio quindi un po’ di tempo per esplorare la sponda sinistra del lago e poi ci ritroviamo per condividere con i compagni quello che avete notato. Qualcuno addirittura scrive qualche appunto sul proprio diario.
Vengono fuori tante cose interessanti! Qualcuno dice di aver visto dell’acqua verde. Ma lo sapete di che colore è l’acqua? Inizialmente mi elencate una serie di colori, ma poi capite il tranello e mi dite che l’acqua non ha nessun colore perché è trasparente. Bravissimi! Oggi l’acqua del Lago Nord è verde e grigia perché riflette il colore delle piante e del cielo.
Altri, invece, hanno visto degli strani uccelli…i germani reali. Di che colore sono? Alcuni sono verdi e bianchi, altri marroni. Vi spiego che i primi sono dei maschi e hanno questi bellissimi colori per attirare l’attenzione delle femmine e per corteggiarle, mentre le femmine hanno dei colori più neutri che servono a farle mimetizzare tra le cannucce d’acqua, delle piante acquatiche che crescono vicino ai bacini d’acqua.
Decidiamo di spostarci per cambiare il punto di vista e osservare il lago da un’altra angolazione. Arriviamo fino in cima alla collina e ci rendiamo conto che in effetti qualcosa è cambiato: ora il lago lo vediamo da più lontano e soprattutto da più in lato.
Ma cambierà ancora il lago da laggiù? Raggiungiamo la sponda opposta e ci fermiamo a riflettere. Capiamo che non è il lago che è cambiato ma al contrario siamo noi ad esserci spostati. Insomma abbiamo cambiato la nostra prospettiva come suggerisce qualcuno. Non ci resta che esplorare l’ultima parte del Lago. Mentre ci avviciniamo alla sponda con i gradini in cemento, notate tanti piccoli particolari: funghi di diversi colori, foglie dalle forme strane e anche alcuni aghi di pino.
Passiamo vicino ad un piccolo stagno con al centro uno strano oggetto. Si tratta di una chiusa: una porta di metallo che un tempo serviva a fermare lo scorrere dell’acqua o a regolarne il flusso.
Bene siamo giunti alla fine della nostra esplorazione. Per la prossima volta che ci vedremo vi chiedo di realizzare dei disegni su qualcosa che avete visto oggi e che vi ha colpito particolarmente.
A presto!