Ci incontriamo all’ingresso della Suola ed entriamo subito nel Parco. Con voi resto io, Alessandra. Mi raccontate chi di voi viene qui per passeggiare, giocare, in bicicletta, e solo due persone non sono mai state qui.
Però il luogo dove siamo ora non lo conoscete, e nemmeno la storia del territorio prima che venisse istituito il Parco. Qui c’erano e fabbriche, c’era la Breda, ed in particolare nella zona che esploreremo oggi c’era l’aereonautica militare e si costruivano aerei. Durante la seconda guerra mondiale ci furono dei bombardamenti proprio perché fu uno degli obiettivi strategici da colpire, e per questo vennero costruiti i bunker.
Sapete che sono rifugi, e ve li immaginate bui, per qualcuno grandi per qualcuno stretti, c’è chi pensa siano freddi, altre persone dicono caldi.
Non ci resta che scendere e andare alle radici del Parco e della sua storia.
Entrare, sedersi in silenzio, ascoltare il suono della sirena antiaerea. Ci colpisce. Cosa avere provato? Paura, ansia, sollievo perché siamo insieme, tensione, tristezza.
Vi lascio il tempo di esplorare il bunker, per poi rispondere alle vostre domande e raccontarvene alcune io. Che forma ha? che tragitto abbiamo fatto? Perché lo avranno costruito così sono alcune delle considerazioni che facciamo insieme.
Nell’uscire siete sollevati perché sembra di respirare meglio!
Una volta che la guerra finì e quando venne deciso di costruire il Parco questi luoghi pian piano si trasformarono. Da campo deserto come quello della foto che abbiamo appena osservato nei bunker divenne un’area ricca di prati e alberi. Man mano che il verde si sviluppava richiamava anche gli animali. La biodiversità che si è arricchita di anno in anno sarà oggetto della nostra prossima attività.
Dopo la merenda ci spostiamo vero i prati e i boschi.
Qui ci dividiamo in quattro gruppi con la consegna di esplorare il bosco, il prato e una parte di canale e raccogliere/fotografare tutte le tracce interessanti di fauna e flora.
Al ritorno dei gruppi, ciascuno crea la propria vetrina della biodiversità e sceglie tre oggetti da presentare alla classe.
Chi ha scelto un fungo perché ricorda una rotella della pizza, chi un guscio di chiocciola vuoto perché è la metafora della vita che passa ma lascia un segno che arriva fino a noi, chi funghi perché colorati, o curiosi, chi una bacca rossa di rosa canina perché il colore vi ha attratto.
Dopo un’ultima condivisione di che cosa il Parco ha lasciato a ciascuno di voi ci salutiamo: grazie e buon anno a tutti e tutte! E soprattutto divertitevi.