Eccovi arrivare a Parco Nord Milano oggi si fa un’eccezione: vi accompagneremo in due durante questa uscita alla scoperta del territorio.
Iniziamo con un breve giro di presentazioni Io sono Bianca e oggi farò da supporto ad Erica.
Cominciamo a capire dove ci troviamo. Siamo a Parco Nord Milano; La maggior parte di voi ci sono già stati e ci dite prontamente che il parco è un’area naturale, con molte piante e animali.
Scopriamo insieme che il parco non c’è sempre stato. Qui prima vi erano molti campi coltivati ma soprattutto la Breda; una fabbrica che si occupava della costruzione di aerei da guerra durante il secondo scontro mondiale. Al termine di quest’ultimo buona parte della Breda era stata bombardata e nonostante gli sforzi per riuscire a convertire la produzione in qualcosa di meno “bellico” la sezione fallì e questa zona diventò una vera e propria discarica a cielo aperto.
I comuni del territorio quindi decisero di recuperare l’area e di istituire il Parco. Nell’83 vennero messe a dimora le prime piantine e pian piano si andarono a costituire boschi, prati e venne portata addirittura l’acqua.
Con questi interventi su quasi automatico l’arrivo di tanti animali differenti. Quali secondo voi? Gli insetti (alcuni già c’erano ovviamente), gli uccelli e anche diversi mammiferi. Scopriamo che alcuni animali sono stati portati dall’uomo; come le tartarughe dalle guance rosse. Animali presenti nel parco sono autoctoni (tipici di un territorio) come lo scoiattolo rosso, il picchio rosso, la volpe mentre altri sono arrivati a causa dell’uomo (alloctoni) come lo scoiattolo grigio, il parrocchetto dal collare e il gambero rosso.
Di cosa hanno bisogno gli animali per sopravvivere? Acqua, cibo, un riparo dal caldo e spesso fanno nidi e tane per proteggersi e riprodursi. Siamo tutti d’accordo che gli uccelli fanno i nidi mentre la maggior parte dei mammiferi costruisce tane o cerca altri tipi di rifugi.
Adesso entriamo nel bosco ci dividiamo in gruppi e andiamo alla ricerca di tracce animali come nidi, tane, penne, pelo, e tracce di alimentazione!
Una possibile tana di coniglio ancora utilizzata!
Il buco fatto da un picchio quando probabilmente il tronco (anche se morto) era ancora in piedi.
Tronchi morti mangiati da diverse larve di insetto.
Spesso le larve banchettano appena sotto alla corteccia creando così delle vere e proprie trame.
Al termine della ricerca ogni gruppo presenta due elementi che hanno trovato. Si parla di cataste di legna che il parco ha lasciato come protezione per gli animali, grossi lombrichi sotto a dei legni marci, penne e piume di un uccello (probabilmente piccione), nidi naturali e nidi artificiali. Insomma con queste osservazioni possiamo dire che il bosco che abbiamo visitato è pieno di vita anche in inverno.
Adesso dobbiamo separarci.
è stato un piacere esplorare con voi. In bocca al lupo!