Buongiorno 1A! Questo pomeriggio ci troviamo di fronte alla Cascina, dopo un bel pic-nic al Parco. Io sono Martina e voi come vi chiamate? Dopo un breve giro di presentazioni, decidiamo di sederci sotto la chioma di un grande albero. L’aria è fresca e siete felici di poter riposare un po’ e spalle indolenzite dallo zaino.
“Oggi faremo il percorso sensoriale?” Mi chiedete, curiosi. Esatto, oggi vi accompagnerò alla scoperta di questo bellissimo Parco che molti di voi già conoscono. Esploreremo i prati e i boschi, giocando con i cinque sensi!
Proviamo a elencarli uno ad uno toccandoci le parti del corpo a cui corrispondono: vista – occhi, gusto – bocca, udito – orecchie – olfatto – naso, tatto – mani. Bravissimi! Oggi partiremo proprio dal tatto; iniziamo a toccare i fili d’erba con le mani.
È una bella sensazione poter toccare con i polpastrelli la superficie liscia dell’erba, ma siamo sicuri che si possa fare solo in questo modo? Con quali altre parti del corpo possiamo toccare il prato su cui siamo seduti?
Con le braccia…proviamo! Con la testa…proviamo! Con il viso…proviamo! E con le gambe, naturalmente! Man mano percepiamo sempre più parti del corpo a contatto con la terra. Ora non ci resta che sentire il prato con le nostre piante dei piedi…
“È bellissimo!”, mi dite.
Chiedo ad ognuno di voi di prestare attenzione alle sensazioni di contatto con la terra. Cosa sentono i piedi? Il prato, infatti, può apparire diverso, a seconda di chi percepisce. Alcuni di voi, ad esempio, loo sentono morbido e liscio mentre altri lo descrivono come pungente e duro.
Prima di rimetterci le scarpe, facciamo un gioco che ci aiuta a sentire meglio le sensazioni senza l’uso della vista. L’obiettivo è camminare lentamente…a occhi chiusi! Pronti, partenza, via!
Ora che abbiamo esplorato il prato con il tatto, andremo all’interno del bosco per esplorare la vegetazione con l’uso di occhi, naso e orecchie. Ma il bosco si può annusare e ascoltare? Ebbene sì! Il bosco, infatti, è un luogo dove è possibile sentire i suoni della Natura e percepire tanti odori, profumi e puzze particolari.
Lungo il sentiero vediamo tanti elementi naturali intorno a noi, tra cui legni, tronchi morti, funghi, fiori, muschio e farfalle. Un’erba dispettosa, poi, sembra volerci fare uno scherzo…si è attaccata ai nostri vestiti! Ma come avrà fatto? Questa è una pianta che viene comunemente chiamata “Attaccamani” o “Attaccavesti”, proprio perché ama aderire alle superfici grazie ai peli ruvidi e appiccicosi che la ricoprono.
Dall’interno il bosco sentiamo il temporale avvicinarsi; il boato di un tuono ci avverte di avvicinarci all’uscita prima che arrivi la pioggia. Una volta usciti dal bosco ci salutiamo…a presto ragazzi!