mappa

Ci incontriamo davanti alla cascina e ci spostiamo verso l'area didattica dove eravamo stati anche l'altra volta. La giornata è fredda ma con il sole..

Oggi c'è anche il mio collega Massimo e riusciamo a dividerci in due classi e parlare con un po' più di tranquillità.

Avete portato due mappe che sono la rielaborazione della mappa con cui avevamo giocato. 

Leggiamo anche i vostri desideri per il futuro anche se non messi nel seme che vi avevo lasciato.

Passiamo dal vostro futuro al passato di questo territorio prima che fosse Parco: stiamo per entrare nel bunker del Parco Nord.

Qui c'era una fabbrica, e si costruivano aerei militari. Durante la secodna guerra mondiale questo era un punto strategico da bombardare e per questo vicino ai fabbricati c'erano dei bunker. Ma cos'è un bunker? un rifugio, un posto buio, un posto freddo, potrebbe essere grande, potrebbe essere un tunnel, potrebbe avere delle stanze.

Ci dirigiamo verso l'ingresso: passando dallo stagno ci accorgiamo di come sia cambiato il parco e ascoltiamo tantissime rane, qualcuna a pelo dell'acqua riusciamo anche a vederla.

Nel bunker entriamo in fila indiana e nella prima stanza vi racconto che il tunnel in realtà prosegue anche se il parco nel 2008 ha ristrutturato solo questo pezzo perché il resto era troppo complesso.

Percorreremo questi tunnel osservando come sono fatti. A partire dai segni sul muro che vi racconto essere gli stucchi di dove sono entrate le radici degli alberi: piano piano la forza dell'abero ha vinto il cemento armato. Da una botola poco più avanti vediamo una cacata di radici che sta tentando di rientrare.

Osservando nelle stanze troviamo appese vecchie foto dei capannoni della Brera, troviamo i bagni, vediamo le immagini e le date dei bombardamenti e la vostra professoressa vi rimanda alla terza media quando magari tornerete qui con l'associazione che si occupa proprio di raccontare la storia di quegli anni.

Arriviamo fino in fondo al bunker, ci sediamo e proviamo ad immaginare il percorso che abbiamo fatto: è una linea a zig zag. Ragioniamo sul motivo e capiamo che oltre che per guadagnare spazio e farci stare più banche un disegno così permette che un'esplosione in qualunque tratto del bunker si fermi dove c'è l'angolo retto. In questo modo non si propagherebbe per tutto il tunnel.

Pensiamo anche alla forma del bunker, a volta di botte, e ricordate molto bene che è la struttura che maggiormente resiste ai pesi dall'alto come avevano scoperto gli etruschi prima e i romani dopo, riuscendo a costruire anche case e acquedotti a più piani.

Usciamo un po' infreddoliti ma anche fuori la temperatura non migliora: siamo da un'altra parte del bosco e dobbiamo orientarci per tornare indietro.

Sul prato facciamo merenda e ci dividiamo in squadre. Ogni squadra ha la mappa che conoscete bene, e torniamo a pensare al futuro: abbiamo bisogno per giocare con altre classi di nuovi punti da mettere sulla mappa.

Abbiamo il tempo di sceglierne due a testa, inventare un quesito o una filastrocca per aiutare nel riconoscimento chi cercherà. Ci ritroviamo e ci scambiamo le mappe, per poi fare un giro finale tutti insieme prima di finire e salutarci.

La finestra fiorita...

Il grande tavolo...

Il mosaico di pietre...

Lo stagno...

La zampa di cane...

La fionda...

Il mandala...

La montagna delle rane...

Alla fontana triangolare è proprio il momento di augurare a tutti buona estate!

 

contentmap_plugin