garibaldino

Aria frizzantina oggi al Parco Nord: la prima uscita con la giacca!
Gli amici di oggi giungono direttamente in Cascina Centro Parco, ma prima di iniziare l'attività, lasciano i loro zaini sotto il porticato della Cascina. Mi spiegate che ogni anno le prime medie della vostra scuola, dopo l'uscita al Parco, si fermano per un pic-nic: ognuno porta qualcosa e si condivide il cibo! Bell'idea!

Scaricate le vettovaglie ci dirigiamo verso l'Area Didattica Natura. Qui, in cerchio ci presentiamo e cerchiamo di capire cosa è un Parco.
Durante le presentazioni qualcuno mi riconosce  e mi dice che già l'anno scorso con le elementari erano venuti in visita al Parco..avevano visitato i bunker!
Bè, allora chi è già venuto sarà l'esperto di oggi! Vediamo se vi ricordate qualcosa...
Eh, sì, perchè oggi parleremo di storia: la storia del Parco. Il Parco esiste solo da 40 anni (è giovanissimo rispetto ad altre aree protette italiane!!). Quarantuno anni fa, però, non c'era il Parco, ma un'area agricola intervallata da un'area dismessa...prima qui sorgeva la Breda aereonautica!
La fabbrica era un'acciaieria, ma durante la seconda guerra mondiale divenne una produttrice attiva di aerei da guerra.
Nella seconda parte del conflitto, quando l'Italia si schierò con gli Alleati, Milano e le fabbriche belliche divennero un target per i tedeschi, così, ditte come la Breda iniziarono ad essere bombardate. I proprietari, per poter garantire la salvezza ai propri operai (che erano tutte donne, gli uomini erano in guerra!), costruirono dei rifugi, i bunker!
Un piccolo tratto dei bunker Breda è stato recuperato e ristrutturato dal Parco Nord. Ci copriamo e scendiamo nelle viscere della terra...

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 Una volta arrivati nell'ultimo corridoio, ci sediamo e, partendo dalle vostre domande, vi racconto che:

- i bunker sono delle strutture a linea spezzata dove si rifugiavano gli operai della Breda. La struttura è stata così realizzata per rendere questi rifugi il meno rintracciabili possibili...
- i bunker sono costituiti da una serie di corridoi adiacenti, separati gli uni dagli altri, da delle porte tagliafuoco che avevano lo scopo di fermare l'onda di deflagrazione della bomba ed evitare che l'esplosione continuasse lungo i corridoi successivi;
- le porte tra un bunker e l'altro hanno la struttura ad architrave, struttura assai più resistente di quella a volta;
- lungo le gallerie si trovano alcune zone di "vettovagliamento" dove venivano stipati i beni di prima necessità, come acqua e scatolame, nei casi le persone avessero dovuto rimanere giorni confinati sotto terra;
- ci sono altri chilometri di bunker sotto al parco nord, ma per ora non sono stati scoperti

Vi faccio una domanda: secondo voi, quali emozioni possono aver provato le persone che qui si sono rifugiate? Mi dite paura per le proprie vite e quelle dei loro cari, angoscia per la situazione in cui si trovavano, senso di protezione perchè comunque si trovavano in un luogo sicuro, terrore per il rumore delle bombe sopra le loro teste...

Ora, però, è giunto il momento di lasciare i bunker e muoverci verso un altro luogo del Parco: la palazzina volo.

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Come vi dicevo, la Breda era una fabbrica che produceva aerei militari, ma prima di venderli, aveva bisogno di testarli e quindi, l'area della Cascina Centro Parco e dell'aereoporto di Bresso era tutta zona adibita al decollo di questi aerei, e la palazzina volo era la torre di controllo. 

Costeggiamo la palazzina e arriviamo ai campi di bocce "binari Breda", attraversiamo il prato e giungiamo ad un'area pic nic.
Finita la guerra, non vi era più richiesta di aerei, così iniziò a costruire vagoni ferroviari. Per testare il loro funzionamento, aveva bisogno di binari specifici. Qui vicino ci sono delle tracce...chi le trova? 

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Ecco la traccia di una traversina!

Ci rimettiamo in cammino e, superando il ponte di Bresso, ci avviciniamo ad una collinetta. Oggi, dovete sapere che siamo un po' degli archeologi alla ricerca delle tracce della storia del Parco, ma un archeologo è anche un po' un avventuriero (pensate ad Indiana Jones!) e quindi, per raggiungere il prossimo luogo storico decidiamo di prendere una strada alternativa!!!

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C'è chi fa' un po' fatica, ma con l'incoraggiamento di tutti, riesce a giungere in cima! Ed ecco che si inizia a scorgere il motivo di tanta fatica...

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Giungiamo in cima e, facciamo un cerchio sotto al munumento del deportato.
Dovete sapere, che durante la seconda guerra mondiale il dittotore che governava la Germania, Hitler, pensava che coloro che erano nati da generazioni in Germania fossero persone migliori rispetto al resto del mondo. Così, pensò che la Germania avesse il diritto di conquistare l'Europa e di sottomettere tutti coloro che non erano tedeschi. Ma, le persone non di "razza ariana", vennero sistematicaente deportate nei campi, che lui denominava, di lavoro. In realtà erano campi di concentramento e di strerminio: le persone che qui venivano deportate, solo perchè diverse, erano costrette a lavorare 12 ore al giorno in condizioni inumane e quasi senza cibo. Chi non veniva considerato più produttivo, veniva eliminato.
In questo luogo del Parco, è stato costruito un memoriale in onore di tutte le persone della Breda, della Pirelli, della Falk (tutte fabbriche che erano impegnate nella produzione bellica) deportate. Eh, sì, perchè i tedeschi, per minare la produzione bellica, deportavano gli operai.
Avete qualche minuto per osservare da vicino tutto...

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Scendiamo dalla collinetta e arriviamo ad un "teatrino": luogo di rappresentazioni teatrali e concerti durante le feste del Parco.

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Ma cosa era prima? Era un carroponte! Un carroponte è una grande impalcatura sulla quale gli operai possono camminare a diverse altezze ed assemblare i pezzi dell'aereo costruiti in altri capannoni della fabbrica. Pensate che quello che vedete è solo una piccola parte del carroponte originale! Le colonne arrivavano fino alla pista ciclabile!
Quindi di cosa si è riempito lo spazio dalla pista ciclabile ai nostri piedi? Di cosa è fatta la collina sulla quale ci troviamo? "Terra..?" Non solo! Parte degli scarti di ferro della lavorazione degli aerei non sono stati rimossi e sono stati utilizzati per la realiazzazione di questa e altre montagnette. Pensate che, l'azione dei microrganismi della terra ha consumato il metallo e lo ha trasformato a tal punto da renderlo una particolare roccia detta marogna. Se provate a scavare, chissà, magari ne trovate un pezzettino!

 Il tempo è agli sgoccioli e così ci spostiamo all'ultima tappa. Abbiamo parlato di storia e di quello che c'era prima...ma come si è passati dalla Breda al Parco?
 L'area dove si estendeva la Breda venne abbandonata e lasciata al degrado e ai campi. Finchè 40 anni fa i comuni fondatori del Parco decisero di riqualificare l'area: iniziarono le opere di smantellamento delle macerie della fabbrica, la semima di prati, la piantumazione di alberi, la creazione di sentieri e piste ciclabili. L'uomo ha dato il via, ma poi la Natura ha fatto il suo corso: da pochi alberi sono nati i boschi!

E gli animali? "Alcuni tipo gli uccelli o i mammiferi sono arrivati da soli perchè hanno visto un luogo sicuro dove stare con cibo e acqua...gli altri li ha messi l'uomo"
Esatto! Essenzialmente gli animali legati all'ambiente acquatico come anfibi e pesci, all'inizio sono stati immessi e poi si sono riprodotti, ma i nuovi laghi che sono stati costruiti sono alimentati dalle acque del canale Villoresi e quindi, lì, i pesci arrivano da soli!
Siete stanchi e affamati (non avete nemmeno fatto merenda!), così chiudiamo la visita e vi riaccompagno in Cascina dove farete il pic-nic!
Alla prossima e buon inizio anno!

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