garibaldino

La scuola è inziata da pochissimi giorni, ed eccovi già qui in uscita al Parco Nord. Ci incontriamo in Via Suzzani e partiamo subito con una lunga camminata che ci porta all'Area Didattica. 

Troviamo tre tronchi posizionati in cerchio e ci sediamo, per conoscerci e per un achiacchierata introduttiva.

Io sono Eleonora, e voi mi dite tutti i vostri nomi. Oggi via ccompagnano la professoressa di matematica e scienze e la professoressa di flauto.

Il Parco Nord è un Parco Regionale di CIntura Metropolitana, istituito nel 1975 con legge regionale. Insieme capiamo che "di Cintura Metropolitana" vuol dire che si trova attorno alla metropoli, in particolare alla metropoli di Milano.

I comuni del Parco sono 6 (Milano, Cusano Milanino, Bresso, Cormano, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo) per una superficie totale di circa 600 ettari.

Una volta, in questa zona, c'erano solo campi agricoli e pochi boschetti sparsi. Dal 1976 i cittadini delle zone attorno al Parco hanno iniziato a pinatumare i primi boschi, fino ad arrivare ad oggi con sempre più aree boscate.

Ma sapete cosa faremo oggi? Andremo alla scoperta della storia del Parco, dei suoi luoghi legati alla storia, al suo passato, e cercheremo i legami con la natura, come la natura "invade" e "permea" questi lughi "storici".

Incammonandoci verso il primo punto, incrociamo gli apicoltori del Parco che vanno a sistemare le arnie. Ma da quale punto partiamo oggi? Dai bunker, e siete voi a dirmi che sono gallerie sotterranee dove la gente si rifugiava durante la guerra. Scendiamo 21 gradini, e vi troviamo al buio. Seguendo il "corridoio" arriviamo in fondo, dove ci fermiamo a scambiare due parole. Cosa avete notato? Ci sono corridoi con curve nette. Questo perché, in caso di bombardamento, riducevano il rischio di colpire tutte le persone rifugiate. Altra osservazione, i corridoi sono in cemento armato e i soffitti sono ad arco, per dare maggiore sostegno. Ci sono prese d'aria, anche se poche, dalle quali entrano le piante, o meglio le radici delle piante. C'è tanta umidità, perché sopra di noi c'è terra. Vi dico un'ultima cosa: questi bunker vanno da Bresso a dove attualmente c'è il Centro Sarca, che corrisponde a dove c'erano le fabbriche della Breda.

Proseguiamo nel nostro giro uscendo dai bunker, costeggiando il laghetto dell'area didattica e incamminandoci verso la cascina, dove facciamo cinque minuti di pausa per la merenda e per bere. Prima di lasciare l'area didattica, troviamo una garitta, ossia una struttura in cemento armato che ricorda una matita altaa circa due metri che veniva utilizzata come punto di osservazione.

Ci rialziamo e, proprio davanti a noi, dietro la rete, vi faccio notare che c'è un edificio. È la vecchia Torretta Volo dell'Aeroporto di Bresso. Oggi è in completo stato di abbandono, alberi, edera e arbusti hanno preso il sopravvento e l'hanno invasa, ma si può ancora vedere la terrazza in alto e la grande finestra dalla quale monitoravano gli atterraggi.

Ci spostiamo verso i tavoli di cemento, che in origine erano i Binari di prova dove la Breda ha Fatto andare il primo vagone della Metropolitana Milanese.

Ripassiamo sulla passerella di Via Clerici e raggiungiamo la quarta tappa: la montagnetta. Arriviamo sul punto più alto del Parco dopo una bella corsa nel pratone dei conigli. Questa montagnetta è fatta di detriti e degli scarti di lavorazione dell'Alto Forno della Breda. Vediamo anche un monumento, il Monumento al Deportato e le lapidi sulle quali sono incisi i nomi di tutte le persone deportate nei campi di concentramento non Germania. Il Monumento al Deportato simboleggia una persona e alla base le teche sono piene di sabbia e sassi dei principali campi di concentramento tedeschi.

Scendiamo passando dal Teatrino, che nasce come carroponte della Breda, e raggiungiamo il laghetto di Via Suzzani. È un vero e proprio lago perché ha un commissario e un emissario. Infatti, Tutti i laghetti del Parco, che oggi hanno raggiunto il numero di sei, sono veri e propri laghi. Alcuni sono collegati tra loro da canali.

Tutti i laghi del Parco sono artificiali. Sono stati costruiti scavando una buca che, prima di essere riempita d'acqua, è stata impermeabilizzata con argilla. L'argilla è naturale ed è il sediemnyo con minor granulometria. Consente quindi che le particelle stiano a contatto senza che passi acqua o aria. 

Per quanto riguarda animali e vegetali, il Parco ha introdotto solo piante acquatiche (principalmente nannufari, canne, tife), mentre gli animali (germani reali, gallinelle d'acqua, pesci, tartarughe) sono arrivati da soli o sono stati introdotti dai cittadini. Queste introduzioni sono spesso non consigliate, perché si rischia di alterare l'equilibrio dell'ecosistema.

Siamo arrivati alla fine di questa mattinata. Vi ringrazio per la visita e spero di vedervi presto in occasione di un'altra uscita. Buon inizio triennio di questa scuola secondaria di primo grado!

A presto!

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