garibaldinoBenarrivati! Una vera giornata autunnale! E dalla cascian, dove siete arrivati a piedi da scuola, proseguiamo nella vostra passeggiata e attraversiamo la passerella su via Clerici.

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Scendiamo una lunga scalinata che nessuno di voi aveva mai notato e formiamo un cerchio in mezzo a un grande prato.

Eccoci qui! Tutti conoscete il Parco Nord, ma non tutti sono stati in questa parte del Parco. Prima di tutto però conosciamoci noi! Io sono Eleonora e voi mi dite tutti i vostri nomi.

Il Parco Nord Milano è un parco regionale di cintura metropolitana. E' stato istituito con legge regionale nel 1975 e i primi alberi sono stati piantumati nel 1976. Il bosco più vecchio si trova nei pressi del Bassini. I comuni del Parco sono 6: Milano, Cusano Milanino, Bresso, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cormano. Ma cosa c'era prima del Parco? C'erano campi coltivati e un giorno i cittadini dei paesi qui intorno hanno lottato affinchè la cementificazione non prendesse il sopravvento e per preservare un'area verde. Il Parco negli anni è cresciuto e oggi ha una superficie di oltre 600 ettari (un ettaro è un quadrato 100x100 metri). Il Parco Nord è un parco "costruito", quello che vediamo oggi fino a circa 40-50 anni fa non c'era.

Che ambienti troviamo nel Parco? Prati, boschi e aree umide. Come aree umide trovuiamo canali e laghetti (pià o meno grandi). E iniziamo proprio ad andare a vedere una delle prime aree umide del Parco Nord: il laghetto Suzzani, scavato nel 2001.

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Cosa potette osservare? Vi lascio 2 minuti per dirmi tutto cià che c'è nel laghetto.
Vediamo passare una gallinella d'acqua, ci sono tanti germani reali (i marroni sono le femmine, quelli con la testa verde e le piume viola sono i maschi), piccioni che volano sugli alberi sulla riva, non vediamo pesci, le canne, vediamo tanti nannufari che ricoprono la superficie dell'acuqa, e alghe su tronchetti immersi sotto la superfice.

Lasciamo il laghetto per fare un passo indietro nella storia e ripercorrere tappe importanti che hanno coinvolto questi territori. RIsaliamo verso il teatrino.

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Questo era il carroponte della Breda, un'importante industria siderurgica della zona. Stiamo risalendo verso il punto più alto del parco: la montagnetta. Sapete di cosa è fatta questa montagnetta? Cosa c'è stotto i nostri piedi? E' l'accumulo degli scarti di lavorazione della Breda. E per vedere cosa sono questi scarti di lavorazione, risalendo verso la cima vi propongo un gioco di gruppo: ogni gruppo dovrà cercare di trovare ciò che è scarto di lavorazione di un'industria siderurgica. Prima di cercare, cosa pensate di trovare? Che caratteristiche dovranno avere questi pezzi che andiamo a raccogliere? Dovranno essere scuri (come il ferro) e rossastri (se ossidati), pesanti, deformi, ritorti...

Benissimo! Ora risaliamo e iniziate a cercare!

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Arrivati in cima formiamo un cerchio e ogni gruppo mette già quello che ha trovato. Proviamo a dividere il vostro bottino:

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...da una parte scarti edili (mattoni poastrelle) e veri sassi - che non sono scarti di lavorazione della Breda -, dall'altra pezzi neri, deformi, pesanti, con fratture particolari: la marogna, i veri e propri scarti di lavorazione di un'industria siderurgica! Bel lavoro!

Ora ci guardiamo intorno e vediamo delle pietre con nomi incisi e un alto monumento.

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 Sono in ricordo degli operai delle industrie qui attorno (Breda, Pirelli, Magneti Marelli) deportati nei campi di concentramento dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Scendiamo da una scalinata ai cui piedi c'è la spiegazione di quello che abbiamo visto, e lo leggiamo insieme prima di spostarci verso un'altra importante tappa della storia del Parco.

Arriaviamo ai Binari. Ora sono i tavoloni di pietra per i pic nic vicino all'ingresso di Via Clerici. In origine sono stati i binari dove la Breda ha provato il primo vagone su ruote della Metropolitana Milanese nel 1959.

Chiedete a gran voce una breve pausa, e facciamo una sosta alla fontanella (dove rischiate di bagnarvi tutti...peccato non sia più estate!).

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 Proviamo a sbirciare oltre quella rete e quei rovi...vediamo una costruzione abbandonata: è la vecchia torretta volo del campo volo di Bresso (ancora attivo). E ora scopriremo come era una volta, andando nei bunker che ci sono proprio dietro alla cascina.

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Prima di arrivare all'ingresso dei bunker, entrando nell'area didattica, vediamo una garitta (altro segno lasciato dalla guerra sul territorio del Paco). E' una torretta di avvistameto fatta in cemento armato e a voi ricorda una matita gigante.

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E alle porte dei bunker ecco uno stagnetto pieno di tife (che cercavate nel primo laghetto che abbiamo visto) e mentre ci avviciniamo sentiamo tante rane che saltano in acqua!

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 Ma non pedriamo altro tempo e entriamo nei bunker. Una sola raccomandazione...acqua in bocca e guardiamoci attorno!

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 I bunker sono gallerie dove si rifugiavano le persone durante i bombardamenti della guerra. Tra l'altro queste gallerie in particolare andavano dalla Breda (zona Centro Sarca/Bicocca) fino a Bresso e venivano utilizzate dagli operai per spostarsi da casa al luogo di lavoro.
I bunker sono fatti in cemento armato e a zig zag (permette di disporre di più spazio e garantiva maggiore protezione in caso di attacco).
Lungo le gallerie abbiamo visto foto di come era la zona negli anni Quaranta, come era la torretta volo che abbimao visto prima, cosa c'era al posto dei boschi.
Questi bunker sono stati recuperati nel 2008 e oggi fanno diversi eventi (spettacoli, rappresentazioni) al loro interno.

Siete affamati, e rientriamo in cascina dove avete lasciato i vostri zaini con cibarie varie!

Grazie per la visita e buon inizio di questa nuova avventura alle scuole medie! Alla prossima!

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