Una bella giornata di sole caldo ci accoglie. Oggi siamo insieme nei prati sul retro del Centro Scolastico Parco Nord, pronti per questa mattina insieme.

 Con me oggi c'è anche Urtzi, un ragazzo basco che è qui per aiutarmi e per osservare quello che faremo: sta imparando l'italiano e noi proveremo a parlare con calma così ci capirà meglio. Per prima cosa ci ripresentiamo tutti.

Poi ricordiamo insieme la scorsa uscita: era autnunno, gli alberi erano spogli o quasi, i colori erano diversi. oggi gli alberi hanno le foglioline nuove, ci sono i fiori nei prati, il sole sulla pelle è caldo e tanti sono i cinguettii. Anche il picchio oggi si fa sentire, sia con il suo canto che sembra una risata, sia con il tamburellare del suo becco in cerca di cibo.

Per scoprire i colori di oggi faremo una ricerca raccolta: facendo molta attenzione a non strappare troppo e a non togliere gemme o foglioline dai rami, riempiremo due dischi di cartone che ho portato: su uno incolleremo il bianco, sull'altro gli altri colori.

 Prima cerchiamo e dividiamo le raccolte,

 

 

...poi a turno incolliamo e riempiamo il disco vuoto.

 

 Ecco alla fine il risultato del nostro lavoro:

 

Guardiamo insieme cosa abbiamo trovato, notiamo ancora qualche bacca rossa traccia dell'autunno.

Ci siamo meritati una pausa merenda con qualche corsa sul prato.

 

Finita la pausa osserviamo un altro disco che ho portato, colorato a spicchi. Come l'arcobaleno! ma cos'è? di quanti colori è? e come si forma? L'arcobaleno c'è anche nelle fontane, in comune con il cielo dopo il temporale c'è l'acqua: se la luce passa attraverso l'acqua si forma l'arcobaleno.

Proviamo a fare girare il mio disco e, come ipotizzano alcuni di voi che conoscono un esperimento simile, compare il bianco! Non proprio bianchissimo ma dipende dalla poca forza con cui riesco a dare la spinta. I colori però si mescolano tanto e non si distinguono più.

Se i sette colori diventano bianco, e se la luce del sole si divide nei sette colori, possiamo dire che la luce del sole è bianca ed è l'insieme, la somma, dei colori che vediamo quando si divide.

Riprendiamo la storia dei colori: forse il mondo girava così veloce che tutti i colori si erano mescolati. Per farlo fermare "servirebbe un braccio gigante", o tante braccia piccole ma che lo fanno insieme: le nostre!

 

 

Fermiamo noi il mondo! Rilassandoci e stendendo le braccia sul prato. Poi con calma, uno a uno ci alziamo e facciamo rialzare un compagno.

Come noi che siamo stati fermi sul prato, così stanno fermi gli animali che spesso, grazie ai colori, si confondono con l'ambiente dove vivono. Mi fate alcuni esempi e capiamo che gli animali si mimetizzano per cacciare o per nascondersi e non essere cacciati.

Noi non abbiamo colori mimetici addosso oggi per nasconderci nel verde e nel marrone, ma proviamo a dividerci in una squadra di bianchi e in una di colorati e vedere cosa succede se giochiamo al "nascondino mimetico".

Molto importante è il silenzio, e stare fermi.

A turno le squadre si nasconderanno o cercheranno: chi si nasconde non si mette lontano, deve riuscire a mimetizzarsi rimanendo vicino al confine del bosco, chi cerca non può avvicinarsi troppo ma deve riconoscere i compagni.

Si comincia a giocare!

Quando i cercatori pensano di aver individuato un compagno lo chiamano e la maestra verifica che sia così.

 

 

Indipendentemente dal colore chi è riuscito a stare fermo immobile per tutto il tempo non è stato trovato. Notiamo poi che non è il bianco il colore più visibile, ma l'arancione, o le righe. E che chi era vestito di colori forti è stato riconosciuto proprio per il vestito, non perché si vedesse in volto.

La mattina è finita, ci salutiamo ringraziando Urtzi per le foto che ci ha fatto e per essere stato con noi.

Arrivederci all'anno prossimo e buona primavera!

 

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