la biodiversità

Prima uscita quella di oggi! La classe arriva da Lambrate: un bel viaggio! 
Siete pronti a scoprire i segreti che si celano nelle pieghe del tempo e nelle cortecce del Parco?
Ci incamminiamo verso l'area didattica dove, dove, dopo esserci presentati, capiamo cosa ci riserva la mattina...

Oggi ci troviamo in un parco, un'area naturale protetta: qui l'uomo ha deciso di preservare la Natura, di proteggerla, per poterla conservare. 
Per farlo ci sono molte persone che hanno compiti ben precisi: far rispettare le regole, contenere le piante infestanti, costruire rifugi per gli animali, creare nuovi habitat...
Ma, dovete sapere, che il Parco non è sempre esistito: qui un tempo sorgeva la Breda, un'acciaieria che, durante la Seconda Guerra Mondiale, produceva aerei da guerra. Non c'erano alberi, laghi e prati, ma bensì cemento e capannoni. Essendo questo un luogo di importanza militare elevata, era considerato un obbiettivo strategico: veniva quindi bombardato molto spesso. Per proteggere gli operai che qui lavoravano, quindi, si costruirono dei bunker sotterranei...Non vi dico altro, scendiamo le scale ed immergiamoci nella storia!

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Giunti all'ultimo corridoio, ci sediamo e partendo dalle vostre osservazioni scopriamo che:
- un tempo l'illuminazione non era certo quella che vediamo ora, ma venivano usate le lampade a gasolio o a petrolio;
- le luci, una volta accese, venivano spente perchè altrimenti la fiamma avrebbe bruciato l'ossigeno;
- i bunker hanno una struttura a linea spezzata perchè erano più difficilmente individuabili;
- tra un corridoio e l'altro ci sono le porte tagliafuoco: isolavano ermeticamente il tratto di bunker impedendo ad eventuali fiamme o fumo di andare nel corridoio successivo;
- ci sono delle stanze dette di vettovagliamento dove stipavano l'acqua e i viveri di prima necessità (soprattutto cibo in scatola).
Dovete sapere che questo è l'unico tratto che è stato ristrutturato, ma sotto la città di Milano o di Sesto, ci sono bunker simili che avevano lo scopo di fungere da rifugio agli studenti di scuole, dipendenti di uffici pubblici...etc
Bene, ora proviamo ad immedesimarci in un operaio della Breda: siete qui, al buio, con il rumore delle bombe sulle vostre teste...che sensazioni provate? 
Avete emozioni negative come la PAURA, il TERRORE, la FAME, l'ANSIA, la PREOCCUPAZIONE PER LA FAMIGLIA LONTANA, lo SPAVENTO.
Ma, ci sono anche delle emozioni positive e di speranza, come: 

#SICUREZZA  #SOLLIEVODIESSEREINUNLUOGOSICURO  #TRANQUILLITA'  #AVEREUNAPOSSIBILITADIVIVERE  #FORTUNA  #SPERANZA  #FELICITA'

Prima di risalire e di fare merenda, però, voglio darvi un compito: provate a scrivere un piccolo testo e a descrivere una giornata tipo di un bambino della vostra età durante la Seconda Guerra Mondiale, una giornata di un bambino nel 2019  e una giornata di un bambino del futuro. Riflettete anche sulle differenze.

Tornati alla luce, ci concediamo una pausa veloce per poi riprendere il discorso...
Abbiamo visto che un tempo qui c'era la Breda.  Terminata la guerra, non vi era più interesse a costruire aerei militari, così la produzione della fabbrica venne dirottata verso opere civili quali vagoni di treni e metropolitane. Purtroppo, non ebbe molto successo e la produzione si fermò e la fabbrica fallì. Tutto venne abbandonato e nell'area regnava il degrado. Grazie però ai sindaci di Milano, Sesto, Cusano, Bresso e Cinisello, nel 1970 iniziarono i lavori di bonifica dell'area, portando nel 1975 alla creazione del Parco: vennero creati boschi, prati, laghi...Piano piano questi ambienti iniziarono a popolarsi di animali che qui potevano trovare rifugio e cibo. Insomma, il Parco prese vita.
Dovete sapere che per determinare lo stato di salute di un luogo naturale, gli scienziati classificano le sue forme di vita: più forme di vita differenti ci sono, più il grado di BIODIVERSITA' è elevato, più un luogo naturale è sano.
Ora, ci travestiremo da naturalisti e, in squadre, andremo alla ricerca della biodiversità! Pronti? Via!

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Sulle foglia di rosa canina troviamo un piccolo di cimice...

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...c'è anche una farfalla...

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...nel muro costruito per gli animali, troviamo un biacco che cerca di nascondersi dai nostri occhi e la sua muta...

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...solitario c'è anche un fungo mangiato da delle lumache..

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...il resto di un bozzolo...

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...ma molto altro! Ecco il risultato della vostra raccolta!

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Vediamo di capire cosa avete trovato: ad ogni oggetto assegnerò un punteggio da 1 a 4. Dove 4 andrà a quegli oggetti trovati da un solo gruppo, quindi potenzialmente più rari e 1 a quegli oggetti trovati da tutti i gruppi, quindi potenzialmente più comuni.
Avete trovato: il frutto di glediska, una prugna, una foglia di prugnolo, un fiore bianco ad ombrello, una rana verde, la lenticchia d'acqua, una farfalla viola, una farfalla bianca a puntini neri, una piccola cimice, un gerride, due tipi diversi di graminacea, una foglia a forma di ellisse, una foglia di vite americana, una foglia di caco, una foglia di nespolo, una nespola, un caco, una mela, una bacca di rosa canina, una bacca di biancospino, una pratolina, la carota selvatica, una foglia di fico, un fungo marrone, un fungo a mensola, una bacca bianca, la menta acquatica, il biacco, la pelle del biacco, la piuma di una cornacchi, il fiore del geraneo selvatico, la tifa, la canna di palude, il melograno, un bozzolo, un ragno nero, il fiore di budleia, la corteccia mangiata da un bruco, i segni del passaggio di un picchio, la foglia di pioppo, la foglia di sambuco, la foglia di nocciolo e il nocciolino di una ciliegia. Bene! Siete riusciti a totalizzare 153 punti! Bravi!
Dovete sapere che un luogo è ricco di biodiversità quando è ricco di habitat diversi, di microhabitat diversi. Questi ultimi sono caratterizzati da parametri chimico-fisici precisi. A causa del cambiamento climatico, questi parametri cambiano e le specie vegetali e animali molto specializzate ed abituate a vivere solo in determinate condizioni chimico-fisiche, fanno fatica a sopravvivere, lasciando il passo a quelle specie più resistenti ed opportuniste. Questo causa una perdita di biodiversità. Questo avviene anche qui, al Parco Nord, ma anche, come avete potuto sentire in Amazzonia. 
La causa della perdita di biodiversità siamo noi, siamo noi con i nostri comportamenti sbagliati, incuranti degli equilibri del Pianeta, a distruggere gli habitat e il clima. Ma, non dobbiamo aspettare gli adulti, il cambiamento deve partire da noi: scegliamo cosa mangiare e come vestirci per esempio, scegliamo prodotti locali, piuttosto che quelli che vengono dall'altra parte del mondo. Riflettiamoci!
E' giunto il momento di salutarci! Alla prossima! 

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